SENAGO – Rilievi sono stati effettuati nell’abitazione di Alessandro Impagniatiello, il 30 enne arrestato per aver ucciso la fidanzata, Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di sette mesi, a Senago (Milano). Gli accertamenti tecnico-scientifici sono iniziati stamattina, 6 giugno, per mano della Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Milano.
I militari sono alla ricerca di ulteriori tracce utili a ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione mortale alla giovane futura mamma, il cui corpo è stato poi spostato dal reo confesso prima nella vasca da bagno e poi nel box, dove lui ha tentato di liberarsene dandogli fuoco.
Sul posto anche il sostituito procuratore Alessia Menegazzo e il Procuratore Aggiunto Letizia Mannella, che coordinano le indagini. I Carabinieri, con il supporto dei Vigili del Fuoco, sono anche alla ricerca del cellulare della vittima, che l’uomo avrebbe gettato in un tombino, nei pressi della fermata della Metro Comasina, poco prima di trasferire il cadavere di Tramontano in un’area distante qualche centinaio di metri da casa, alle spalle di una serie di garages.
Impagnatiello inoltre, in carcere ha ricevuto la remissione dell’incarico da parte del suo avvocato. Ora gliene verrà fornito uno di fiducia.
