Mourinho il provocatore “gasato” dal rumore dei nemici

Mourinho il provocatore "gasato dal rumore dei nemici

Premessa: sempre meglio evitare provocazioni, soprattutto se sei l’allenatore più pagato al mondo, un professionista navigato. Il comportamento prima di tutto. E va benissimo. Poi però ci sono alcuni aspetti che vanno valutati più profondamente. Mourinho è sì un professionista pagato profumatamente, ma resta prima di tutto un individuo. L’uomo è stato insultato lungamente, da uno stadio intero. Il duello in realtà si era già acceso un paio di settimane fa a Manchester quando il portoghese mostrò ai tifosi bianconeri in trasferta il “triplete” con le dita della mano. Ieri sera l’istrionico allenatore ha fatto il bis mostrando l’orecchio in segno di sfida a chi lo insultava. Il rumore dei nemici lo ha eccitato, riempiendo il serbatoio dell’orgoglio smisurato del portoghese già dall’Old Trafford.

Sognava una nottata come quella di ieri

Pregustava una nottata come quella dello Stadium, l’aveva immaginata così. Tutto programmato dallo Special One secondo uno spartito ben organizzato. Le provocazioni sono il suo pane, la linfa vitale su cui ha costruito la propria immagine di allenatore “ganassa” fuori dal campo e vincente dentro il rettangolo. Le scuse del dopo gara sono risibili: non ci crede neppure lui. Ma non riesco a condannarlo. In fin dei conti non ha fatto un gesto così grave, non ha offeso nessuno, non ha insultato nessuno. Com’è nel suo costume ha sbeffeggiato a suo modo chi lo stava massacrando. Per novanta minuti si è caricato come una molla e poi al momento giusto è scattato come uno scorpione del deserto. E va bene, niente di così grave. Nulla per cui meriti di finire davanti all’Inquisizione mondiale. Semmai la sensazione è che in questo preciso istante, il Mourinho comunicatore e provocatore abbia superato il tecnico. E di gran lunga.

O lo si ama o lo si odia

Ieri sera Szczesny e Allegri gli hanno regalato la vittoria e la passerella finale e lui se l’è presa alla grande. Quando si parla di Mourinho entra in campo pesantemente la componente del tifo, per cui diventa difficile fare una valutazione oggettiva dei suoi comportamenti. Chi lo ha avuto in squadra ama profondamente i suoi eccessi, gli avversari al contrario lo detestano in ogni sua manifestazione extracalcistica. Se avesse allenato la Juve, ad esempio, i tifosi bianconeri che oggi lo insultano, cosa direbbero se Mou si fosse comportato allo stesso modo di ieri in un altro stadio d’Europa? Azzardo un’ipotesi: sarebbe stato idolatrato dai più ed esaltato come stanno facendo oggi i tifosi interisti, perchè il personaggio supera i suoi comportamenti e di fronte a chi lo ama li annulla. Come accade a tutti i più grandi.

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