Movida sestese, il problema non è l’alcol ma la mancanza di spazi sani per i giovani

Siamo venuti a conoscenza della nuova Ordinanza comunale in materia di disciplina degli orari delle attività di esercizio e di vendita di alimenti e bevande alcoliche. Quest’ultima nasce dall’accordo trovato tra Amministrazione e Associazione Commercianti. Bene che ci sia stato un compromesso tra le 2 posizioni, ma ci chiediamo se non fosse stato meglio interpellare il commercio prima dell’ordinanza originale, evitando così la polemica che è sorta nelle scorse settimane.

Il modus operandi dell’attuale amministrazione sembra essere sempre lo stesso, ricorda quello già avvenuto nello spostamento del mercato cittadino. Decisioni unilaterali e eventuale coinvolgimento degli interessati dopo le proteste degli stessi. Crediamo che se l’approccio fosse invertito, si eviterebbero molte delle incomprensioni che troppo spesso emergono attorno alle decisioni di questa amministrazione.

Ma la questione per noi è ben più articolata, e non si può fermare a ordinanze che limitano gli spazi e orari, una piccola forma di coprifuoco che deve essere campanello d’allarme per la cittadinanza. Non possiamo pensare che certe situazioni possano essere risolte solo con azioni muscolari. Esiste un problema ben più articolato relativo ai “disordini civili” che si sono verificati nelle ultime settimane nel centro cittadino. La somministrazione di alcolici è un fattore indiretto, il vero problema è la totale mancanza di alternative per i ragazzi sestesi.

Proprio per questo, all’ultimo consiglio comunale abbiamo presentato un’interpellanza relativa alle politiche giovanili; ben vengano tutti i progetti di prevenzione in atto, ma a nostro avviso serve anche uno spazio fisico che aiuti i giovani a trovarsi e stare insieme in modo sano, per coltivare passioni e attitudini. Non basta invitare i giovani, come fatto dall’assessore Capriglia, a partecipare alle associazioni di volontariato già presenti, perché quelli che ci andrebbero, sono già quelli che dei valori li hanno e che quindi sono meno a rischio… e gli altri? Quelli che realmente sono in “povertà educativa”, come li recuperiamo? Dobbiamo dare alternative e opportunità valide ai nostri ragazzi, perchè questo significa fare il miglior investimento possibile per il futuro della nostra Città, oltre ad evitare ordinanze da “lontano West”.

Il gruppo consiliare Sesto 2030

Movida a Sesto. La nuova ordinanza mette d’accordo commercianti e Comune

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