Muovere dati e non pazienti: bilancio positivo della telemedicina a Legnano

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LEGNANO – Fra i progressi sanitari che la pandemia lascerà in eredità c’è la telemedicina. Ne è convinta Gabriella Monolo, direttore sociosanitario dell’Asst Ovest Milanese, secondo la quale «la Mazzone legnano asst ovestmilanese telemedicinapandemia ha accelerato lo sviluppo della medicina digitale, che elimina il sovraccarico delle strutture sanitarie. Da un anno viviamo l’assistenza a distanza in maniera un po’ improvvisata, più strutturata in alcuni contesti, e abbiamo dovuto inventare nuove soluzioni che si sono rese necessarie. Sicuramente è la strada su cui continueremo a lavorare perché si tratta di uno dei temi forti di oggi e del prossimo futuro. La sperimentazione è ancora all’inizio ma molto promettente». Notevoli i vantaggi economici, oltre che in termini di sicurezza in un periodo come l’attuale. «L’esperienza dell’ospedale virtuale – ha spiegato oggi, lunedì 15 febbraio, in un incontro on line con la stampa il professore Antonino Mazzone (nella foto a lato), direttore dell’area medica dell’Asst – cambierà completamente il modo di assistere i pazienti e il rapporto medico-paziente. Sui risparmi, l’unico dato disponibile è stato ricavato con la Fondazione italiana diabete sulla base delle cure prestate su una trentina di pazienti a domicilio. Il confronto tra le televisite e le visite di controllo in presenza era a favore delle prime per costi, risparmi di tempo, viaggi e spostamenti. Ci sono vari aspetti da considerare, come il risparmio anche per i familiari accompagnatori. L’attrezzatura digitale costa all’inizio, ma utilizzandola il risparmio è netto».

Dal diabete a pediatria, praticità e sicurezza

legnano asst ovestmilanese telemedicinaNel corso dell’incontro sono state illustrate alcune prestazioni di telemedicina che l’Asst ha messo in campo ormai da un anno, lungo due binari: «Come da delibera della Regione emanata questa estate – ha indicato Monolo – assicurare le prestazioni specialistiche ambulatoriali ai pazienti domiciliati nella fase emergenziale e favorire l’accessibilità dell’assistenza in quella che sarà la fase post Covid». Il progetto pilota risale all’allora Ats del lontano 2007 e fu pubblicato su alcune delle più prestigiose riviste di medicina internazionali. Oggi la telemedicina permette diagnosi e monitoraggio a distanza (nella foto sopra, gli alert trasmessi in tempo reale sugli schermi del personale ospedaliero per alcune delle patologie seguite non in presenza). «La piattaforma utilizzata – ha osservato la dottoressa Paola Faggioli, dirigente medico di medicina interna e responsabile di reumatologia all’ospedale di Legnano – è quella di Aria-Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti. Il paziente viene preavvertito, invia gli esami e ha una risposta nel corso della visita on line; se lo legnano asst ovestmilanese telemedicina diabeteritiene necessario, il medico chiede di vederlo in presenza. Il grado di soddisfazione dei pazienti, che non si sentono abbandonati dopo la visita ma costantemente monitorati da uno specialista, ha raggiunto il 68%. L’obiettivo è costruire sulla base della vecchia medicina, sommata agli sviluppi della tecnologia, una nuova medicina incentrata sul paziente». «Nell’anno dell’emergenza – le fa eco la dottoressa Laura Pogliani, direttore di pediatria e neonatologia nello stesso ospedale – abbiamo organizzato da remoto tutti i corsi pre parto e gestito più di 20 mamme Covid positive e i loro neonati, per accertare che l’infezione non fosse stata trasmessa a loro. La patologia che ha tratto il maggiore vantaggio è però il diabete, malattia cronica che spesso esordisce in età pediatrica e che richiede continue misurazioni dei valori di glucosio. Al posto del pungidito, un po’ doloroso, ora è possibile sfruttare una specie di cerotto (nella foto qui a lato) con un sensore che valuta il valore momento per momento, lo raccoglie e lo trasmette con un lettore o un cellulare per l’elaborazione e valutazione dei dati». Tale sistema si è rivelato molto efficace per curare diversi minori.

Visite e strumenti a domicilio

Per la dottoressa Maria Josè Rocco, dirigente delle professioni sanitarie del Sitra-Servizio infermieristico tecnico e riabilitativo aziendale, «il telemonitoraggio permette di seguire in sicurezza durante l’epidemia i pazienti dimessi dai reparti, mentre ci stiamo attrezzando per quelli dimessi da pronto soccorso. Due le modalità: la sorveglianza telefonica, con chiamate anche più volte al giorno per intercettare vari problemi; e l’uso di un kit di dispositivi a domicilio, come il saturimetro o strumenti per la rilevazione della pressione sanguigna, i cui dati sono trasmessi via cellulare e condivisibili con specialisti, infermiere e medico di famiglia. Il telemonitoraggio – ha aggiunto Rocco – è appena partito con 2 pazienti Covid positivi, ma certo proseguirà per persone con patologie croniche o con fragilità. Nell’ambito della telemedicina specialistica, sono stati rilevati pazienti anche molto anziani e di altre province. Oltre ai 20 neonati di mamme Covid positive, da 10 giorni seguiamo 30 bambini con diabete mellito di tipo 1. I kit a disposizione sono 40, ma è previsto un incremento senza un limite prefissato. Va detto che selezioniamo i pazienti candidati a questo servizio, dal momento che non tutti sono adatti».

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