Natale, la banalità e le parole alte del cardinale

auguri natale direttore

Dopo aver letto le risposte del cardinale Gianfranco Ravasi alle domande di Walter Veltroni che l’ha intervistato sul Corriere della Sera diventa difficile avventurarsi in un augurio natalizio, per altro doveroso quanto esposto al rischio della banalità. Ci sono persone, come il grande biblista, che scuotono le coscienze e ti obbligano a riflettere. E segnano inesorabilmente il confine della tua inadeguatezza. Ravasi entra a fondo nei mali della cosiddetta società fluida, la nostra. Sollecitato dall’intervistatore percorre le strade delle odierne debolezze, fa citazioni alte e considerazioni spiazzanti. Certo, la guerra, la politica, i rischi che l’autostima evolva in autoidolatria, il futuro, per approdare infine a “una delle grandi malattie del nostro tempo”: la solitudine.

 Ecco, è qui che vorremmo soffermarci, su chi trascorrerà il Natale in solitudine. Sono tanti i modelli della solitudine, nonostante siamo interconnessi, chattiamo, messaggiamo, ci scriviamo, insomma, nonostante ce la raccontiamo in ogni dove e in ogni momento. Solitudine dell’anima, potremmo affermare. Solitudine spirituale e materiale, che ci insegue nell’illusione dell’opulenza.

auguri natale direttore
Vincenzo Coronetti, direttore di Malpensa24

 Stiamo filosofeggiando, ce ne rendiamo conto. Un giornalista dovrebbe badare alla concretezza. Dire pane al pane e vino al vino, esporre fatti, informare senza girarci troppo attorno. Specialmente in un giornale online, votato al “tempo reale”, come non esistessero né un’ora né un tempo. In sintesi: siamo generatori di ansie. Di nuovo Gianfranco Ravasi che ricorda lo scrittore Julien Green: “Finché si è inquieti si può stare tranquilli”. Siamo inquieti per definizione, votati alla ricerca della notizia ad ogni costo. Ma nella consapevolezza della verità, per quanto sia possibile rispettare sempre e comunque la verità dei fatti. A Malpensa24 ci proviamo, nei limiti delle nostre capacità. Se raggiungiamo l’obiettivo ce lo devono dire i lettori, ai quali è finalizzato il nostro lavoro. A loro va, per primi, l’augurio di tutta la redazione. A loro che ci leggono e che, giustamente, pretendono affidabilità in uno scenario complessivo assediato dalla sciatteria e dall’approssimazione, spesso dalla volgarità.

Cifra, l’affidabilità, che ha una precondizione: la libertà. Quella che garantiscono Fabrizio Iseni e la sua famiglia, editori di questo giornale. Caso più unico che raro nel panorama editoriale italiano di imprenditori che hanno affidato, chiavi in mano, una nuova fonte informativa digitale a una squadra di professionisti “nella massima fiducia”. Ci sembra molto, moltissimo. Lo sforzo è di ripagare questa ampia concessione di credito con il massimo impegno, così che ogni giorno, anzi, in ogni momento, nella garanzia del pluralismo, sia dato modo al pubblico più vasto di conoscere ciò che accade nel nostro territorio, con un semplice e gratuito clic.

E’ a questo punto che dobbiamo rispettare il politicamente corretto: per dire grazie, come direttore, all’editore, ai colleghi, la cui operatività è ineludibile quanto commendevole, e ai lettori. Un grazie e un augurio, il meno scontato possibile, per un Natale sereno. Per quanto sia possibile.

auguri natale direttore – MALPENSA24