Nazionali durante il campionato? Che noia, spostiamole a fine stagione

Maledette nazionali, verrebbe da dire guardando ai tanti infortunati che si stanno susseguendo in questi giorni, a campionato fermo. Una vera sciagura. Anche in questo caso sono stati diversi i giocatori a fermarsi anche solo per problemi di natura muscolare. Una iattura per gli allenatori del club che aspettano da casa notizie confortanti, con le dita incrociate. Al Milan ad esempio, qualche piccolo scongiuro ormai non è più sufficiente: dopo le ultime notizie negative su Romagnoli, serve una vera e propria benedizione a Lourdes. Il centrale rossonero, infatti, è solo l’ultimo acciaccato di una lunga serie. Romagnoli, stop muscolare (una contrattura sulla quale dovranno essere definiti i tempi di recupero) si è aggiunto a Biglia, Musacchio, Conti, Bonaventura. Più Higuain squalificato. Una fila infinita di infortunati.

Dita incrociate per tutti

Hanno trascorso ore di apprensione anche in casa Roma da dove hanno seguito con preoccupazione l’infortunio alla caviglia del Colosso di Rodi, Kostas Manolas. La distorsione si è rivelata per fortuna meno grave del previsto, ma le prossime gare contro Udinese e soprattutto Real Madrid sono a forte rischio. A proposito di Madrid anche Sergio Ramos, giusto per capire che il problema è diffuso, è uscito malconcio e rischia di saltare la sfida di Champions all’Olimpico. Chi resterà a lungo ai box è Adjapong del Sassuolo che con la nazionale Under21 si è fratturato il malleolo. Poi c’è lo juventino Pjanic rientrato alla base per un affaticamento muscolare che però non dovrebbe essere nulla di preoccupante. La lista ogni volta si ingrossa. Le nazionali sono viste il più delle volte come dei grossi fastidi nel mezzo di una stagione già stancante e ricca di appuntamenti.

Spostiamo le nazionali a fine stagione

Personalmente le considero una grossa scocciatura. Che noia quando il campionato si ferma per dare spazio alle nazionali. Gare inutili, in buona parte giocate con il freno a mano tirato (salvo delle eccezioni). Pensiero personale. Sposterei tutte le gare delle nazionali alla fine dei campionati del club e all’inizio della stagione. Uno spazio riservato alle eventuali qualificazioni e alle competizioni vere e proprie. Una formula che non interromperebbe il flusso della stagione dei club, creando dissapori anche tra i tecnici che devono assistere impotenti alle prove dei propri giocatori, senza poterne centellinare l’impiego nel caso fossero in condizioni non ideali o a rischio infortuni. Solo il tecnico che ha i giocatori ogni giorno tra le mani si rende conto effettivamente di quale sia la loro condizione. Poi c’è un problema “politico”: i complottisti spuntano fuori come funghi quando l’allenatore della nazionale fa giocare di più uno piuttosto che l’altro, spremendo di più Tizio, rispetto a Caio, danneggiando una squadra di club, piuttosto che un’altra. Figuriamoci le maldicenze se i giocatori a confronto sono poi rivali tre giorni dopo. Speculazioni, ma anche fatti oggettivi. Una “pallosa” iattura di cui fare volentieri a meno.

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