No al distanziamento sugli aerei: le low cost prevedono «caos e voli annullati»

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MALPENSA – L’eventuale ripristino delle norme di distanziamento sociale sugli aerei, sul modello della “retromarcia” del governo per i passeggeri dei treni, provocherebbe «gravose conseguenze» per i passeggeri e gli operatori. Il settore del trasporto aereo e quello del turismo rischierebbero il «caos», secondo le stime di AICALF, l’associazione di categoria delle compagnie low cost che operano in Italia.

Le stime delle compagnie

«Migliaia di possibili voli annullati e migliaia di persone costrette a rinunciare a viaggi pianificati». Uno scenario quasi apocalittico negli aeroporti italiani dove operano i vettori low cost riuniti sotto la bandiera dell’AICALF: BlueAir, EasyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano oltre il 50% del traffico in Italia. «Seguendo le disposizioni dettate da ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), i vettori aerei hanno dimostrato di essere in grado di garantire ai passeggeri e al personale il massimo livello di sicurezza a bordo – spiega una nota dell’Associazione Italiana Low Fares Airlines – tornare indietro, oggi, sarebbe assurdo e incomprensibile, senza alcun fondamento scientifico».

Aerei più sicuri

Le conseguenze di una reintroduzione del distanziamento sociale a bordo preoccupano molto i vettori low cost: «Le linee guida hanno dimostrato di garantire il massimo della sicurezza a bordo per passeggeri e operatori, motivo per il quale ci auguriamo che possano continuare a essere valide senza cambiamenti – sottolinea il presidente di AICALF Matteo Castioni – rispetto agli altri mezzi di trasporto, sugli aerei non ci sono posti frontali, il ricambio dell’aria è garantito ogni tre minuti dai filtri Hepa, certificati a livello europeo, motivo per cui si può viaggiare in aereo in maniera differente rispetto agli altri mezzi di trasporto. Inoltre, il personale a bordo ha il controllo del fatto che tutti indossino sempre le mascherine. Senza parlare delle misure messe in campo dai gestori aeroportuali prima dell’imbarco».

«No alla retromarcia»

Insomma, dopo le polemiche sullo stop improvviso, dettato dal governo, rispetto all’occupazione del 100% dei posti sui treni ad alta velocità, le low cost chiedono al governo di non agire in modo analogo per quel che riguarda gli aerei: «Reintrodurre oggi misure di distanziamento a bordo, senza alcuna evidenza scientifica, vanificherebbe tutti gli sforzi fatti finora».

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