Le low cost contro il decreto Rilancio del governo. «Ci rimettono i passeggeri»

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MALPENSA – «Il governo ha completamente ignorato le nostre proposte, con un decreto rilancio che mette a serio rischio le compagnie low cost e l’intero settore del trasporto aereo». Questa l’accusa che Aicalf muove al decreto legislativo votato ieri, giovedì 9 luglio. «L’esecutivo deve cambiare posizione sul dl e proteggere maggiormente il low cost, altrimenti aumenteranno anche i prezzi dei voli stessi», avverte il presidente Matteo Castioni.

Zero supporto dal governo

L’Associazione italiana compagnie aeree low fares (Aicalf) è composta da Blue Air, EasyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, compagnie che rappresentano oltre il 50% del traffico aereo italiano di corto raggio. E la maggior parte di queste vola anche su Malpensa. «Noi esprimiamo tutta la nostra delusione per il testo approvato ieri in prima lettura alla Camera. In questo decreto infatti non è prevista alcuna forma di supporto ai vettori low cost. Anzi, l’articolo 203 va in una direzione diametralmente opposta a quella di sostenere il trasporto aereo in Italia e tutti i lavoratori del comparto», affermano dall’associazione.

Le nostre voci ignorate

«Come associazione abbiamo avanzato due proposte nell’ambito del confronto con la Ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli. In primis abbiamo chiesto la possibilità di estendere l’utilizzo del fondo di ristoro per il trasporto aereo a tutti i vettori con licenza europea stabiliti in Italia. La seconda richiesta è stata quella di garantire il pieno riconoscimento della validità dei contratti aziendali già stipulati dai vettori aerei con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Ma entrambe le richieste sono state totalmente ignorate».

Il governo deve cambiare rotta

«Ci auguriamo che l’esecutivo intervenga al più presto per invertire la rotta segnata dall’attuale testo del decreto Rilancio». Ha commentato Castioni. Che poi aggiunge: «Adottando misure protezionistiche, in contrasto anche con le indicazioni della Commissione Europea sugli aiuti di stato, il Governo sta facendo una vera e propria discriminazione di alcune imprese con sede nel territorio dell’UE rispetto ad altre.

A rimetterci saranno i passeggeri

«Non capiscono fino in fondo – prosegue Castioni – che le conseguenze di queste decisioni non si ripercuoteranno solo su alcune compagnie aeree, ma su tutto il settore. Sulla libertà di movimento dei cittadini e sull’economia dei territori serviti dalle compagnie low cost. E a rimetterci saranno i passeggeri stessi. E’ chiaro a tutti che, se il livello di concorrenzialità dovesse diminuire, i prezzi medi sarebbero destinati ad aumentare, con un’inevitabile contrazione dei flussi, dato anche il contesto di crisi complessivo», conclude.

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