“La zingara di Notre-Dame”, al Sociale l’omaggio di Busto a Parigi

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BUSTO ARSIZIO – Dopo che l’incendio di Notre-Dame, cuore e anima di Parigi, ha lacerato non solo la Francia ma il mondo intero, l’istituto professionale Pietro Verri, con il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, renderà omaggio alla cattedrale e al suo valore storico e culturale con “La zingara di Notre-Dame”. Musical liberamente ispirato al “Notre-Dame de Paris” di Riccardo Cocciante, andrà in scena martedì 21 maggio alle 21, al Teatro Sociale. Lo spettacolo è stata presentato oggi, giovedì 16 maggio, alla presenza di Gigi Farioli, assessore all’Educazione, di Laura Maineri, Caterina Stefanazzi e Irene Dainotto, rispettivamente dirigente e docenti della scuola, e del regista Matteo Cirigliano.

La società degli ultimi, dei rinnegati e dei clandestini

Victor Hugo, che scrisse il suo romanzo per celebrare la cattedrale e impedirne l’oblio degli uomini e della Storia, scelse di raccontare la società degli ultimi, dei rinnegati e dei clandestini. E la sua Esmeralda divenne l’eroina dei dimenticati. Grazia all’esperta regia di Cirigliano, gli studenti daranno anima e vita a Esmeralda, Fiordaliso, Febo, Quasimodo, Clopin, Frollo e Gringoire accompagnati dalle coreografie realizzate dal corpo di ballo della Take Your Time Musical School. L’ingresso sarà libero e gratuito e i primi cinquanta spettatori riceveranno un omaggio a tiratura limitata; è previsto un momento di partecipato raccoglimento per manifestare la solidarietà della cittadinanza alle sofferenze dei parigini. Farioli ha dichiarato: «Sottolineo con soddisfazione il protagonismo dei nostri istituti scolastici superiori. E specialmente del Verri che, ancora una volta, con grande qualità, contribuisce alla formazione di cittadini».

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La sfida è già vinta

«Ho scelto il musical perché è la mia specialità ma anche la mia passione. Per me è stata la prima esperienza con i ragazzi di un istituto professionale: dello spettacolo non anticiperò niente, ma hanno fatto un percorso che non mi aspettavo, un lavoro incredibile», ha spiegato Cirigliano.
Come ha raccontato Stefanazzi, «è stata una sfida di cui non sapevo l’approdo. Abbiamo chiesto ai ragazzi di mostrarci i loro talenti con casting all’americana. Grazie a una selezione oculata, li ho visti crescere in maniera esponenziale e umanamente, vivere il musical come esperienza scolastica e poi come parte del loro quotidiano. Ci hanno chiesto anche di approfondire gli aspetti culturali di “Notre-Dame de Paris”: per noi la sfida è già vinta. Spero che la risposta di pubblico sia grandissima, anche perché durante le prove ci è giunta notizia dell’incendio della cattedrale: la cosa ci ha dato ancora più responsabilità nell’allestire lo spettacolo per celebrarla». Dainotto ha ricordato che «abbiamo cercato anche un argomento sociale per una riflessione: l’integrazione avviene con la conoscenza, non con il rifiuto». «È importante evidenziarlo: è molto attuale, se ne parla ogni giorno al telegiornale. Mi sono rispecchiato molto nel mio personaggio. Come gruppo all’inizio eravamo a disagio, non ci credevamo, poi si è creata un’alchimia pazzesca che ci ha uniti»: Francesco Gelsumino, interprete di Clopin, ha poi improvvisato insieme a Sara Nigito alcune parti dello spettacolo. «Lo studio è passione. In questo modo si è realizzato il vero valore dell’educazione, parola che significa “portare fuori”», ha concluso Farioli.

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