Numeri da record all’ospedale di Legnano per interventi al cuore nell’anno del Covid

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LEGNANO – Una ideale medaglia d’oro per gli interventi al cuore. L’ha conseguita l’Asst Ovest Milanese nel 2020, grazie al numero record di angioplastiche primarie (i trattamenti per le malattie al cuore più gravi, come gli infarti) che la collocano al 4° posto in Italia e al 1° in Lombardia. «Dal 2020 – ha sottolineato oggi, mercoledì 28 luglio, il direttore sanitario dell’Asst, Cesare Candela, nel comunicare i dati – abbiamo lavorato su due binari paralleli, il virus pandemico e le diverse tipologie di prestazioni, a una velocità incredibile e senza fermarci. I risultati evidenziano l’impegno messo in campo, con un incremento in misura esponenziale, pari al 1.000%, dell’attività in un anno, coinciso per di più con un periodo che ci ha messo a dura prova. Siamo hub per alcune specializzazioni, ma riceviamo pazienti anche da un ambito territoriale più ampio, in pratica da tutta la Lombardia».

Primo posto in Lombardia, 4° in Italia

legnano ospedale sanità asstL’incremento dell’attività dell’ospedale di Legnano è evidenziato dalla tabella qui sopra: il numero di interventi nei 12 mesi riguarda lo Stroke (ictus) in neurologia dicredico legnano ospedale sanità asst(linea blu), cardiochirurgia (linea rossa), lo Stemi (un particolare infarto del miocardio) di cardiologia (gialla) e chirurgia vascolare (grigia). «La quantità e qualità degli interventi – evidenzia Germano Di Credico (nella foto a sinistra), direttore del Dipartimento Cardiotoracovascolare e di Cardiochirurgia all’ospedale di Legnano – non ha paragoni nella sanità pubblica lombarda e italiana. Nella nostra regione molte di queste attività sono svolte nelle strutture private accreditate, ma l’azienda pubblica si occupa prevalentemente di interventi urgenti e non programmati, cosa importante per le patologie cardiovascolari, dove i tempi di intervento sono decisivi e che rappresentano comunque la prima causa di mortalità in Italia, in Europa e nel mondo, anche se in tempo di pandemia ce ne siamo dimenticati».

La struttura dell’Asst per le cure dopo gli “attacchi di cuore” è frutto della riorganizzazione di 5 anni fa e comprende due cardiologie (a Legnano e a Magenta) e una cardiochirurgia (a Legnano) con un responsabile, 4 emodinamisti a Legnano e 4 a Magenta, intercambiabili come gli infermieri specializzati, 7 a Legnano e 5 a Magenta: strutture e numeri necessari per garantire la disponibilità di interventi h 24 7 giorni su 7. Al fine di razionalizzare le attività, l’Asst ha fuso emodinamica in un’unica unità, con gestione unificata dei due laboratori nei rispettivi presìdi ospedalieri. Proprio nell’anno dell’emergenza sanitaria, quando l’organizzazione è stata sconvolta per liberare posti letto desinati ai pazienti positivi al coronavirus, l’attività del settore è stata superiore agli anni precedenti, compresi i pazienti affetti da Covid-19.

Un intervento salva-vita al giorno

«Il risultato è ancora più notevole – interviene Maurizio D’Urbano (a destra), direttore della Struttura complessa di Cardiologia-Utic (Unità terapia intensiva durbano legnano ospedale sanità asstcardiologica) degli ospedali di Magenta e di Legnano – se si pensa che tutti gli altri centri specializzati in generale hanno ridotto l’attività. A marzo 2020, secondo uno studio pubblicato sul Giornale europeo di cardiologia, l’accesso di pazienti alle unità coronariche si è ridotto quasi della metà: molti non venivano in ospedale, col rischio di morire a casa o di arrivare tardi per la terapia. Noi, per contro, abbiamo aumentato i pazienti».

L’ospedale di Legnano è diventato, per scelta della Regione, uno dei 13 centri hub cardiovascolari e dei 4 cardiochirurgici della Lombardia. Per 6 mesi, Magenta è stata chiusa e Legnano ha dovuto lavorato anche per essa, oltre che per Rho e altri casi (circa il 20%) da territori esterni all’hub, come la vicina provincia di Varese.

In cifre, gli interventi di angioplastica primaria (il trattamento per i casi più gravi, come l’infarto acuto) sono stati 367, con un aumento del 20% rispetto al 2019; le prime 10 strutture nazionali oscillano da 300 a 433 interventi nello stesso anno. I dati precedenti l’emergenza Covid riferiscono di 310 angioplastiche primarie su 1.200 totali, entrambe divise esattamente a metà tra Legnano e Magenta, che collocavano l’Asst al 2°o 3° posto (a seconda degli anni dal 2017 al 2019) in Lombardia.

D’Urbano: «Pubblico più avanti del privato»

«Trattiamo poi sindromi acute – precisa il dottor D’Urbano – che non sono infarti ma comportano comunque ricadute pesanti. In questo il pubblico è più avanti del privato. La cardiologia, inoltre, è il settore che ha registrato maggiori miglioramenti tecnici. La mortalità ospedaliera per infarto miocardico è calata dal 12-15% degli anni 90 al 4-6% di oggi: un terzo rispetto a non molti anni fa. Questo indica la ricaduta molto significativa che tale attività ha sulla salute pubblica».

Dallo scorso 15 luglio, fino a settembre, la struttura è oggetto di un aggiornamento delle attrezzature: 2 dei 3 angiografi del laboratorio di Legnano saranno sostituiti per “scadenza naturale”; solo dopo sarà sostituito anche quello di Magenta. Nel frattempo, Legnano è stata dotata di un angiografo portatile, affittato e collocato in un container nel cortile per continuare a lavorare senza ridurre i ritmi.

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