Nuova piazza stazione, Legambiente Gallarate: «No allo spreco di soldi»

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GALLARATE – Legambiente Gallarate boccia il progetto di riqualificazione di piazza Giovanni XXIII, già presentato in Commissione Lavori pubblici in attesa di partire con i cantieri il prossimo autunno. Con tre distinte lettere inviate al sindaco Andrea Cassani e all’assessore Sandro Rech, il presidente degli ambientalisti gallaratesi Francesco Torreggiani mostra disappunto innanzitutto per la cifra messa a bilancio, ovvero 780mila euro: «Sono tanti per una semplice ristrutturazione della piazza, che potrebbe rimanere così com’è, ma con i giusti accorgimenti, quelli che rendono la città prossima ai suoi abitanti. Si sta dunque perdendo la possibilità di un vero rinnovamento cittadino, purtroppo consentendo un forte esborso. No allo spreco di soldi: sono nostri, non del sindaco». Una delegazione di Legambiente ha organizzato questa mattina, 18 luglio, una manifestazione davanti alla stazione per esprimere il loro dissenso.

Gallarate soffocata

Legambiente vuole stoppare inoltre l’abbattimento previsto di due dei quattro cedri che sorgono proprio di fronte all’ingresso della stazione: «Costituisce un’enorme perdita per la città di Gallarate e per la produzione di ossigeno, essendo il verde l’unica vera ed essenziale risorsa utile all’adattamento climatico». Secondo Francesco Torreggiani la riqualificazione dell’area antistante la stazione non è un intervento prioritario per Gallarate, «città soffocata dal traffico, dal cemento e dalle continue edificazioni che sono sorte qua e là un po’ dappertutto, dove vi fosse un minimo spazio disponibile all’edificazione. L’elevato numero di appartamenti vuoti e disponibili ha fatto precipitare il valore economico degli stessi: ecco dove nasce il senso d’insicurezza dei residenti e la percezione del furto da loro stessi subito, non certamente dalla microcriminalità, che così poco incide sulla vita cittadina. E’ sufficiente far memoria sulla recente inchiesta Mensa dei poveri per vedere che Gallarate è immersa nella grande criminalità».

Il bello urbano

Legambiente sottolinea inoltre che in tempi odierni il concetto di “bello urbano” ha subito un radicale sovvertimento rispetto agli anni precedenti. «E’ un’evoluzione che il Comune non ha ancora recepito, proseguendo la sua opera basata su meccanismi ormai superati, totalmente avulsi dall’ecologia», dice Torreggiani. «Il ridurre la trasformazione della piazza, tanto agognata dalla cittadinanza, in un semplice maquillage della pavimentazione, percorsi, spazi verdi può essere un’occasione perduta per ridisegnare l’intero comparto in relazione al centro storico e alle funzioni più importanti della città. L’importante è che le scelte progettuali non siano fatte a caso, ma che si ragioni effettivamente sull’uso che si fa della piazza e che si tenga conto dei maggiori oneri manutentivi».

Gallarate, rinasce la piazza della stazione con 780mila euro. Il progetto

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