La Fondazione Ticino Olona accompagna parrocchie e coop sociali nella fase 2

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LEGNANO – Altre “medicine” contro il coronavirus in arrivo dalla Fondazione Comunitaria del Ticino Olona onlus. Dopo il primo consistente finanziamento sul bando sociale 2020/1 (nella foto, una donazione di dispostivi di protezione acquistati grazie alla Fondazione), il consiglio di amministrazione della Fondazione ha destinato altri 54.750 euro a progetti di enti e associazioni mirati a sostenere la transizione dalla prima alla seconda fase della pandemia. «Non è stato un lavoro facile – ammette il presidente, Salvatore Forte – primo, perché le richieste giunte sfioravano i 150.000 euro e noi ne avevamo poco più di 40.000 come residuo sullo specifico bando; secondo, perché dover dire no a molti dispiace sempre e si vive la responsabilità di fare la migliore selezione possibile. Ancora una volta il cda è stato duttile ed è riuscito a trovare il modo di aumentare di circa 15.000 euro la cifra disponibile (prelevando un po’ dai fuori bando e un po’ da qualche piccolissimo residuo dell’anno precedente) e di fare una sensata selezione».

Forte: «Stanziati altri 70.000 euro. E non è finita»

Fra i progetti finanziati all’unanimità, spiccano per l’importo ricevuto (15.000 euro) gli interventi educativi da remoto per Parabiago a cura della cooperativa sociale La Ruota; gli altri riguardano le parrocchie di San Domenico a Legnano, con Caritas San Domenico e Casa San Giuseppe, di Cerello a Corbetta, l’emporio della solidarietà della parrocchia Cardinal Ferrari di Legnano, la parrocchia della Beata Vergine Assunta di Turbigo, oltre a Scuola di babele e AUSER di Legnano. Un ulteriore finanziamento di 15.000 euro è stato assegnato, nell’ambito del fondo emergenza Covid-19, alla cooperativa sociale Nuova Assistenza per la RSA Don Cuni di Magenta. «Azioni parallele e sempre finalizzate al contrasto del virus potrebbero vedere la luce a breve – preannuncia Forte – e non abbiamo dimenticato né la cultura e l’ambiente, né l’opera meritoria che hanno sempre svolto gli oratori. Ci è sembrato prioritario dare spazio all’emergenza sanitaria e poi a quella lavorativa, ma non dimentichiamo un settore altrettanto importante come quello della cultura perché se curiamo solo il corpo non andremo molto lontano. Per gli oratori – conclude il presidente – siamo attenti all’evolversi della situazione per muoverci, in accordo con le altre fondazioni di comunità, nel migliore dei modi».

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