Nuovo ospedale, «a Busto nessun dibattito»: Maggioni e Farioli suonano la sveglia

BUSTO ARSIZIO – Nuovo ospedale e sanità territoriale, ma anche la questione del futuro della Cascina dei Poveri. I due principali capigruppo dell’opposizione a Busto, Maurizio Maggioni (PD) e Gigi Farioli (Popolo Riforme e Libertà) suonano la sveglia all’amministrazione comunale: «Inascoltata l’ennesima richiesta di confronto in commissione servizi sociali e sanità». Entrambi ne fanno una questione anche regolamentare. «Le commissioni richieste da almeno cinque consiglieri – fa notare l’ex sindaco Farioli – debbono essere convocate entro i dieci giorni successivi alla protocollazione. E i dieci giorni sono ormai alle spalle da ben più di un mese». Maggioni aggiunge che il Presidente della commissione (Matteo Sabba, Lista Antonelli) «opera in dispregio del Regolamento per bloccarla». Ma è soprattutto un fatto politico: su un tema così rilevante e impattante «nessun dibattito, nessun confronto, nessuna valutazione né del Consiglio né delle forze economiche e sociali della città sottolinea il capogruppo Dem – si pensa che il dibattito possa indebolire l’azione amministrativa. Ma è l’esatto opposto».

Il comunicato di Maggioni (PD)

Case della salute, nuovo Ospedale, riforma sanitaria territoriale, problemi urbanistici ed ambientali connessi al nuovo progetto ed alle strutture esistenti: a Busto Arsizio nessun dibattito, nessun confronto nessuna valutazione né del Consiglio né delle forze economiche e sociali della città. Penso che in una qualsiasi città, amministrata da una Giunta di qualsiasi colore, il tema di un nuovo Ospedale e delle strutture sanitarie territoriali sarebbe analizzato, discusso e valutato in tutti i suoi aspetti con la richiesta di partecipazione delle componenti non solo sanitarie ma economiche e sociali. Invece è rimasta inascoltata l’ennesima richiesta dei Consiglieri dei diversi gruppi di minoranza volta ad aprire un confronto, a partire dal Consiglio Comunale, al fine di giungere all’appuntamento del previsto accordo di programma in modo che la Città e l’Amministrazione siano consapevoli delle scelte da farsi e degli impegni connessi. Quasi un anno fa la richiesta delle minoranze di istituire un’apposita Commissione del Consiglio Comunale è stata subito bocciata, nonostante questo fosse lo strumento più idoneo a valutare tutte le implicazioni sanitarie, urbanistiche ambientali, economiche e di vasta area, nel loro insieme, collegate alla riforma e al nuovo Ospedale. La Commissione Consigliare V, istituzionalmente competente tra le altre numerose materie anche della sanità, non viene convocata ed addirittura, quando viene esplicitamente richiesta dalle minoranze, il suo Presidente opera in dispregio del Regolamento per bloccarla. Le procedure che porteranno alle decisioni sono comunque in atto e tutte le scelte che il Comune di Busto con gli altri Comuni dovrà affrontare, vengono assunte sfuggendo ad un confronto unitario ed organico: il Comune di Busto è membro costitutivo della Conferenza di Vas e parteciperà al Forum pubblico ma ai Consiglieri Comunali ed ai cittadini non è dato sapere quali saranno le valutazioni che il Comune porterà in quella sede. Come per altri casi si pensa che il dibattito possa indebolire l’azione amministrativa. È l’esatto opposto: il Comune di Busto cercando di sfuggire alla rilevanza dei problemi connessi alla realizzazione del nuovo ospedale e della riforma sanitaria, limita le prospettive innovative possibili in questa fase.

Il comunicato di Farioli (PRL)

È con rammarico, non certo scevro da un minimo di disappunto che rilevo l’atteggiamento omissivo della presidenza di commissione, e di concerto conseguentemente della presidenza del consiglio, relativamente alla convocazione della commissione servizi sociali e sanità in merito alla richiesta protocollata il 24 agosto, e relativa ai temi connessi all’accordo di programma “ospedale nuovo“; alle osservazioni in merito al progetto e alla procedura di VAS e impatto ambientale, su cui l’amministrazione dovrà comunque pronunciarsi in conferenza di servizio, a valle delle osservazioni depositate da cittadini, associazioni e enti aventi titolo; alle scelte da attuarsi relativamente alle case di comunità, già peraltro oggetto di polemici scambi tramite i media e incomprensioni tra enti …. Come noto, il regolamento dispone che le commissioni richieste da almeno cinque consiglieri debbono essere convocate entro i dieci giorni successivi alla protocollazione. Anche nella più restrittiva interpretazione (dal sottoscritto, ai sensi del significato inequivoco della lingua italiana, non condivisa) preannunciata mesi fa dal presidente Orsi i dieci giorni sono ormai alle spalle da ben più di un mese. Nel sollecitare la convocazione su un tema, dai molti e fondamentali risvolti interassessorili che comporta un consapevole orientamento dell’amministrazione anche per le ricadute sanitarie, sociali, ambientali, ma anche urbanistiche, viabilistiche ed economiche. Oltre a reinviare il testo allora protocollato, mi permetto suggerire di allegare seguente Interrogazione: Tenuto conto della presenza della Cascina dei Poveri nelle immediate vicinanze, se non all’interno del sedime dell’intervento previsto per il nuovo ospedale Busto -Gallarate, della iniziativa in corso per la sua tutela e valorizzazione, anche alla luce di quanto affermato in commissione dal direttore generale Porfido che suggeriva un intelligente inserimento del suo recupero nell’ambito dell’operazione ospedale, quali iniziative ha assunto o intende assumere l’Amministrazione per consentire che tale possibilità sia concretamente perseguita nel progetto e relativo accordo di programma, o, in via subordinata, come intende muoversi affinché una previsione eccessivamente impattante ne impedisca di fatto un recupero efficace ed idoneo.

busto arsizio nuovo ospedale – MALPENSA24