Nuovo scontro in commissione a Legnano sul Pgt. “Mozione di sfiducia al sindaco”

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LEGNANO – Una commissione finita in un duro scambio di battute, un’altra annullata e una mozione di sfiducia annunciata al sindaco. A Legnano si infiamma ancora il dibattito politico intorno al nuovo Piano di governo del territorio, dopo il polemico abbandono delle minoranze nell’ultimo consiglio comunale.

Tante modifiche, poco tempo

Ieri, giovedì 9 novembre, era in programma un’altra commissione per esaminare i tanti punti in sospeso del Piano (le opposizioni ne hanno presentati ben 80) ma nel corso della discussione gli animi si sono accesi, in particolare tra il commissario di minoranza Franco Brumana e l’assessore all’urbanistica Lorena Fedeli. «Le integrazioni e le modifiche richieste – ha osservato Brumana – a cominciare dalla Vas (Valutazione ambientale strategica) una volta apportate hanno prodotto a un Pgt diverso da quello che conosciamo. Non sappiamo se sono state effettivamente inserite le modifiche imposte dalla Vas che, a differenza di quanto sostenuto dalla giunta, non ha dato parere positivo ma lo ha dato ad alcune condizioni. Non sappiamo nemmeno se si è tenuto conto delle incongruenze emerse dall’incontro con i professionisti (nella foto in alto)».

Le opposizioni sono tornate a lamentare l’impossibilità di esaminare tutte le modifiche apportate, a partire dalla mobilità, in un documento che conta 1.600 pagine e che è stato iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale di martedì prossimo, 14 novembre. Come se non bastasse, tutti i documenti del Piano risultano tolti dal sito del Comune.

Duro confronto Brumana/Fedeli

«Quella sulla Vas è un’ingerenza politica su un documento di natura tecnica» è intervenuta a gamba tesa Fedeli, mandando su tutte le furie Brumana: «Ma va’ là, che cosa stai a dire?» è sbottato il legale legnanese. «Sono scandalizzato, è stato superato ogni limite» ha aggiunto.

Altro scambio di battute proibite a colpi di «maleducato» tra la presidente della commissione, Sara Borgio (Pd), e il commissario di Forza Italia Letterio Munafò.

Voto imposto dalla presidente

La stessa Borgio ha poi forzato la mano imponendo il voto assumendosi «tutte le responsabilità», nonostante il parere contrario dei commissari di minoranza. «Una follia imbarazzante» l’ha bollata la leghista Carolina Toia, astenutasi dalla votazione, nel senso che ha deciso di non prendervi parte, come quasi tutti i rappresentanti delle opposizioni (solo Amadei ha espresso il proprio voto, contrario).

L’esito della commissione di ieri è stato l’annullamento della nuova riunione in programma oggi, venerdì, e una mozione di sfiducia al sindaco Radice annunciata dalle file dell’opposizione.

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