Opposizioni fuori dal consiglio comunale a Legnano contro il “Pgt lampo” di Radice

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LEGNANO – Opposizioni compatte nel lasciare l’aula anche nel consiglio comunale di questa sera, martedì 7 novembre, a Legnano (nella foto): stavolta per protestare contro l’accelerazione della maggioranza sulla procedura di approvazione del Piano di governo del territorio. Già nel prossimo consiglio del 14 novembre, infatti, è stata iscritta all’ordine del giorno l’adozione degli elaborati tecnici-documentali costituenti la proposta progettuale della variante generale al Pgt. Il tutto mentre le minoranze ritengono necessarie ben 6 riunioni preliminari della commissione urbanistica per prendere in esame 80 punti (!) relativi ai contenuti e alle lacune del Piano.

«Fatti gravissimi»

La seduta convocata per discutere la variazione al bilancio di previsione 2023-2025, con applicazione e disapplicazione dell’avanzo di amministrazione, è stata segnata dalle dichiarazioni di apertura proprio sul Pgt, di cui il consigliere civico Franco Brumana ha subito bollato «l’insufficienza tecnica e giuridica. Sono stati persino cancellati dal sito dedicato tutti i documenti, una cosa incredibile. Nessuna amministrazione comunale – ha tuonato Brumana – si è mai comportata con un simile atteggiamento di chiusura, secondo me dovuto alla consapevolezza della maggioranza che è un piano imbarazzante, da far conoscere il meno possibile. L’ultima in ordine di tempo è stata la mistificazione della firma dell’ex sindaco Centinaio, che non ha affatto firmato a favore della maggioranza. Vi invito a fermarvi e a ripensarci. Occorre un rinvio di mesi, altro che la prossima settimana, per integrare il Pgt con tutte le parti mancanti indicate nel parere conclusivo della Vas, che ha accolto quasi tutte le mie osservazioni. Assistiamo a fatti di gravità straordinaria» ha concluso Brumana annunciando l’abbandono dell’aula suo e di tutti i gruppi di minoranza.

Maggioranza: «Stiamo solo seguendo la legge»

Nel dibattito che è seguito Francesco Toia (Toia Sindaco) ha ribadito «la mancanza di confronto sul Pgt. Alla nostra richiesta di 6 commissioni per il Piano, l’amministrazione ha convocato il consiglio comunale tra una settimana per chiudere la diatriba. Non ho trovato un tecnico che parli bene di questo Pgt – ha proseguito Toia – non siamo noi dell’opposizione brutti e cattivi, sono i cittadini che lo dicono. Questa è la democrazia invocata dal sindaco, che con la maggioranza sta dimostrando nella maniera migliore di non avere a cuore Legnano».

Ha ribattuto Sara Borgio, capogruppo del Pd: «I documenti saranno caricati sul sito quando saranno stati approvati dal consiglio comunale e quindi divenuti definitivi. Il 14 non chiuderemo il Pgt, ma sarà un altro passo del percorso. Noi non ci siamo mai sottratti al confronto, siamo sempre qui in aula. Stiamo facendo né più né meno quello che fa ogni Comune. O blocchiamo la città e il suo sviluppo o andiamo avanti, non esiste via di mezzo. Respingo tutte le illazioni fatte, a cominciare dalla mancanza di confronto». «Fa la maestrina come al solito – l’ha attaccato Letterio Munafò (Forza Italia) – era meglio se stava zitta. Cercate sempre di sfuggire al confronto, invece parliamone». Ancora, per Federico Amadei (gruppo misto) «questo Pgt passerà alla storia come il meno condiviso. C’è un abuso di potere del sindaco, che sarà ricordato come il sindaco dei supermercati».

Radice: «Accuse e parole irricevibili, basta»

Alle dure parole delle opposizioni hanno risposto Giacomo Pigni, Pd («questo è il luogo del confronto, invece come purtroppo è successo spesso quando la discussione diventa complicata si sceglie la via del “votatevelo voi”. Noi stiamo solo seguendo il programma elettorale») e lo stesso sindaco. «Anche questa sera – ha detto Lorenzo Radice – si vede che davanti a un confronto l’unica risposta che sembra rimanere alle minoranze è, per usare il loro bruttissimo linguaggio da bar, “scappare”, io preferirei dire sottrarsi. Veniamo accusati di non dialogare da minoranze che presentano richieste puramente ostruzionistiche. Questa amministrazione, nella fattispecie la presidente di commissione Borgio, ha convocato 7 commissioni sul Pgt cui ne seguiranno ancora altre. Ai tempi dell’amministrazione Centinaio furono 3. Stiamo seguendo la legge, come tutti i Comuni d’Italia».

Radice ha quindi rigettato tutte le accuse ricevute. «Tutti i documenti sono stati pubblicati, per scelta politica, da agosto. Si mischia il percorso di Vas con quello di Pgt per confondere le acque e si usano parole su cui non sono più disposto a tacere: “indecenti”, “imbarazzanti” e “illegali” sono le falsità che sono circolate in questi giorni. Si è deciso di usare il campo del Pgt – ha incalzato il sindaco – per una sorta di battaglia finale per dividere il bene dal male: io rigetto questo modo di fare politica, come gli elementi di ignoranza di chi non ha l’umiltà di cercare di capire passando le notti a leggere le carte. Ribadisco che con il voto del 14 si apre una fase, c’è tutto il tempo per discutere dove si vuole andare. Basta con parole pesantissime che la città, anche con un voto, ha detto che non vuole più sentire».

In chiusura il presidente del consiglio, Umberto Silvestri, ha lanciato un appello a «recuperare il modo di confrontarsi per superare una situazione davvero molto triste, perché ne vanno di mezzo le istituzioni».

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