L’ex sindaco Centinaio firma per salvare la Manifattura di Legnano. E Radice esulta

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LEGNANO – Ex sindaco firma la petizione in difesa della ex Manifattura di Legnano. E l’attuale applaude. Peccato che quella petizione vada in direzione opposta alle scelte della sua amministrazione.

È quasi un giallo la reazione di Lorenzo Radice alla firma apposta oggi, venerdì 3 novembre, dall’ex sindaco di Legnano Alberto Centinaio (nella foto) alla raccolta promossa dal consigliere di opposizione Franco Brumana per salvare gli edifici storici della Manifattura non tutelati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Edifici che la variante al Pgt proposta dalla giunta vorrebbe abbattere, per realizzare al loro posto spazi aperti quali una piazza e un giardino nell’ambito del vasto piano di recupero della centralissima area industriale dismessa.

Il sindaco: «Tutti sostengono il nostro progetto»

Centinaio è della stessa parte politica del primo cittadino Radice, ovvero il centrosinistra. Di più, Radice ha mosso i primi passi nella politica locale proprio sotto la guida di colui che è stato il sindaco di Legnano dal 2012 al 2017: in quel mandato era consigliere di maggioranza. Tra i due i rapporti sono sempre stati ottimi e con la stessa predisposizione Radice ha accolto adesso la sottoscrizione di Centinaio.

“È la dimostrazione – si legge nel profilo social ufficiale del sindaco di Legnano – che tutti stanno passando a sostenere il nostro progetto. Tutti vogliamo #manifutura”. Post accolto con un “like” da diversi assessori e consiglieri di maggioranza.

Brumana: «Con noi cittadini di ogni posizione politica»

A ben vedere, però, il gesto di Centinaio non va affatto nella direzione della politica urbanistica adottata dalla giunta Radice, anzi la sconfessa in pieno. Al punto che Brumana, nel registrare anche questa illustre sottoscrizione alla sua battaglia, commenta così sempre via social: “L’adesione alle nostre osservazioni dell’emerito sindaco Alberto Centinaio assume un particolare significato non solo per l’autorevolezza del sottoscrittore, ma soprattutto perché dimostra che di fronte a una questione così importante per la città non contano le differenti posizioni politiche”.

Per certi versi, la firma di Centinaio non è una sorpresa. Fra i primi ad aderire alla petizione, firmandola e promuovendola, c’è stato infatti Giovanni Cattaneo, presidente dell’associazione Testimonianze tecnico storiche del lavoro nel Legnanese, di cui l’ex sindaco è socio. Ciononostante, le letture cui si presta l’adesione di Centinaio sono diverse.

Centrosinistra spaccato?

C’è chi pensa che sia il segnale di una evidente e profonda spaccatura in seno al suo schieramento politico su quella che si annuncia una dura battaglia condotta dal comitato promotore della raccolta firme. Altri accusano la maggioranza di aver inscenato l’«ennesima mistificazione», cercando di presentare come un successo una evidente sconfessione del suo operato. Non basta: sotto lo stesso, sorprendente post del sindaco, c’è chi chiede come contattare il comitato…

«Altro che sostenere il suo progetto – chiosa Brumana – La nostra raccolta firme va nella direzione opposta ed è molto significativo che vi abbiano aderito cittadini di orientamenti elettorali diversi e siano rappresentate tutte le categorie sociali. È avvenuta una mobilitazione spontanea e sorprendente – aggiunge il consigliere del Movimento dei Cittadini – che ha condotto a una raccolta superiore a ogni previsione e che costituisce un meraviglioso e incoraggiante esempio di unità civica». E dopo l’adesione incassata da Centinaio, Brumana si spinge oltre: «Quasi quasi, visto come l’ha presa, chiedo a Radice di firmare anche lui le nostre osservazioni alla variante del Pgt: sarebbe coerente con quanto ha scritto sulla sua pagina di Facebook… Sempre per coerenza, ci aspettiamo che ritiri la sua proposta di Pgt per modificare quanto ha previsto sulla Manifattura».

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