OLGIATE OLONA – Alberi tagliati che diventano opere d’arte: è questa la magia che avverrà al parco Opai di Olgiate Olona. Infatti, grazie a una generosa donazione del nipote di Vittorio Lazzarotto, appassionato benefattore del paese, i tre cedri abbattuti nei mesi scorsi per ragioni di sicurezza troveranno nuova vita.
Gli alberi prendono vita
E’ stato Natan Colombo, nipote del benefattore Vittorio Lazzarotto a concedere la donazione che permetterà al Comune di Olgiate di ospitare tre nuove sculture che nasceranno appunto dai cedri abbattuti negli scorsi mesi. Le mani di sapienti artigiani del legno li trasformeranno nelle raffigurazioni di tre personaggi che nel lontano 1938 il famoso illustratore Antonio Rubino dipinse sulle pareti di sala Alba, a quel tempo refettorio dell’Opai, il primo preventorio antitubercolare infantile italiano.
Un salto nelle fiabe
Si tratta di Pinocchio, del gatto con gli stivali e di Cappuccetto rosso: tre protagonisti delle indimenticabili fiabe per bambini che rivivranno nel legno di quelle imponenti piante che hanno accompagnato la vita degli olgiatesi per quasi un secolo. Il sindaco Giovanni Montano tiene a sottolineare che la sua amministrazione «ha dovuto a malincuore procedere al taglio di quei magnifici cedri che delimitavano il parco, ma che secondo le perizie tecniche potevano rappresentare un pericolo per la cittadinanza: oggi però l’arte lenisce il dolore e ridarà nuova vita a queste piante».
Allegria e spensieratezza
«Con questo contributo voglio celebrare la memora di mio zio Vittorio – ha detto Natan Colombo – che nella sua vita tanto si è speso per l’infanzia attraverso il suo impegno nel patronato scolastico e nella gestione dell’Opai. Le sculture lignee permetteranno ai bambini che ci passeranno accanto di vivere momenti di spensieratezza e allegria, in particolare in questo periodo purtroppo segnato dalla pandemia».
Da ferita a opportunità
«Una metamorfosi creativa», così la definisce l’assessore all’Ambiente, Leonardo Richiusa. Perché effettivamente risponderà a una duplice funzione. «Da un lato le sculture nei tronchi offriranno una nuova esistenza a piante che non ci sono più. Dall’altro, però, renderanno ancora più gradevole l’area verde del parco Opai. Un modo per trasformare una ferita in un’opportunità. A volte basta poco».
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