OLGIATE OLONA – «Paese da vivere è un gruppo civico. Da sempre è alternativo a tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra. Ancora oggi, infatti, è composto da persone che hanno deciso di impegnarsi per il paese e il bene dei cittadini indipendentemente dall’appartenenza politica che ognuno può anche avere».
Chi parla è il sindaco Gianni Montano. Ma anche il suo vice, gli assessori e gli esponenti di Paese da vivere. E lo fanno sia per rispondere a chi sostiene che il gruppo di governo del paese sia ormai “schiacciato” sul centrosinistra, sia per ricordare a tutti la storia e le ragioni che hanno permesso a questo progetto politico di prendere in mano il il paese quando ancora c’era la prima Repubblica. Di continuare a governare per tutta la durata delle seconda e di vincere anche in quella attuale che dovrebbe essere la terza Repubblica.
Una continuità governativa. Sempre rimasta vincente nonostante negli anni siano cambiati sindaci, assessori, consiglieri, sostenitori. E che non è crollata nemmeno al momento in cui si è registrata la spaccatura più grave. Ovvero quella tra il gruppo storico di Paese da vivere, che ha dato vita in consiglio agli Indipendenti e chi, pur non avendo mai fatto parte (e in passato anche criticato il progetto), è entrato nella squadra ad amministrazione in corso.
«Il segreto è semplice ed è qui da vedere – dicono gli esponenti di Paese da vivere – siamo civici, punto e basta. E anche in questo momento che il gruppo può annoverare persone vicine al centrosinistra, al centrodestra e alla Lega, ma anche cittadini senza appartenenza politica, abbiamo quale unico obiettivo quello di amministrare bene il paese».
L’ultima stoccata è dedicata a chi ha lasciato la maggioranza: «Paese da vivere ha dimostrato di essere un progetto forte anche a fronte di chi ha deciso di abbandonare il gruppo forse perché non si riconosceva più nella scelta civica o forse perché ha ritenuto fosse giunto il momento opportuno per realizzare un progetto politico che forse, tra qualche mese, sarà più chiaro a tutti». Anche ai cittadini che a primavera inoltrata saranno chiamati a votare il nuovo sindaco.