Omicidio di Morazzone, il ministro Cartabia: «Ispettori in tribunale a Varese con urgenza»

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ROMA – Sul delitto del piccolo Daniele, in provincia di Varese, il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto all’ispettorato di «svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari» sul caso. Lo rendono noto all’Ansa fonti via Arenula. Il guardasigilli intende dunque accertare i contorni di una vicenda giudiziaria contorta e che ha sollevato rabbia e polemiche.

Davide Paitoni, 40 anni, ha ucciso il figlio Daniele di 7 anni sabato primo gennaio e ha poi tentato di assassinare anche la ormai ex moglie. Quando ha compiuto l’orrore il 40enne si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di un collega. Un’aggressione consumatasi il 26 novembre scorso ad Azzate.

Perché poteva vedere il figlio?

La misura della custodia ai domiciliari era stata chiesta dal pubblico ministero che aveva rilevato il rischio di inquinamento probatorio, ma non aveva messo in luce la pericolosità sociale del soggetto. Sul punto ieri (lunedì 3 gennaio) è intervenuto il presidente del tribunale di Varese Cesare Tacconi spiegando che «Il Gip non può aggravare la misura chiesta dal pubblico ministero». Lo stesso Gip ha altresì concesso, su richiesta del difensore di Paitoni, al 40enne di poter vedere il figlio. Marito e moglie sono separati di fatto dal 2019.

L’ex compagna di Paitoni aveva presentato due denunce a carico del marito. Tacconi ha sottolineato come non vi siamo pendenze in tribunale a Varese a carico di Paitoni «Se le denunce ci sono – ha detto il presidente – Sono ferme in procura».

C’è tuttavia un passaggio nell’ordinanza di custodia ai domiciliari di novembre firmata da Gip che certifica come il giudice per le indagini preliminari sapesse delle denunce presentate. Riportiamo qui sotto il passaggio integrale.

Il pm informa il Gip dei «carichi pendenti (maltrattamenti e lesioni) rilevando che tuttavia potrebbero risolversi in favore dell’indagato e che dunque non consentono di trarre elementi di qualsivoglia certezza». Formalmente non c’è alcun carico pendente in tribunale a Varese nei confronti di Paitoni. C’è però un informazione tra Pm (la procura ha agli atti le denunce presentate dalla moglie di Paitoni che, però, non si sono tradotte in provvedimenti a carico dell’uomo) e il Gip. Ed è questo ipotetico cortocircuito di confronto tra le parti che il guardasigilli andrà a verificare.

Sul punto era già intervenuto anche l’onorevole leghista, già sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi che aveva parlato proprio di mancanza di comunicazione tra gli enti. Bianchi si stava preparando a chiedere l’intervento proprio del ministro Cartabia. Che ha anticipato i tempi inviando con urgenza gli ispettori ministeriali a Varese