Il giorno dopo il derby: 3 plus/minus della Openjobmetis Varese

Openjobmetis Varese plus minus
Guglielmo Caruso guizza a rimbalzo contro Nik Melli

VARESE Il giorno dopo il derby contro la AX Echange Milano. E’ tempo di valutazioni per una Openjobmetis, che, è vero, ha perso la partita, ma ha disputato una prestazione esaltante. Nonostante il risultato avverso. E allora proviamo ad indicare 3 plus/minus della Varese vista ieri, che ha cambiato completamente volto rispetto a quella delle 41 sberle subite al PalaDozza.

1) PLUS

Il rientro di Trey Kell. Gioca? Non gioca? Questo il dubbio della vigilia. In realtà si sapeva che il playmaker avrebbe giocato. Certo non per così tanti minuti. Nel finale il serbatoio della benzina era inevitabilmente vuoto. Però che impatto! Il regista di San Diego ha dimostrato di poter essere il valore aggiunto della Openjobmetis. Fisicità, playmaking, capacità di attaccare il ferro e anche, se occorre, di sapersi prendere tiri da fuori. Insomma il perfetto partner in crime di Ale Gent.

1) MINUS

Elijah Wilson. La guardia di Wilmington è sembrato un pesce fuori d’acqua. Minuti in campo di nulla. Questa è già una sentenza? No. O meglio non ancora. La prova del nove sarà contro squadre meno stazzate di Virtus Bologna e Olimpia Milano. Sì perché, dopo 3 giornate di campionato, ci sentiamo di dar ragione al ritratto fatto dal General Manager Andrea Conti. Il ragazzo difende con volontà, non attacca in palleggio, è un grande lavoratore in palestra. E’ essenzialmente uno specialista del tiro. Però non gli è mai arrivato un (dicasi uno) pallone. E non è mai stato coinvolto in un gioco offensivo per farlo tirare piedi per terra, la specialità della casa. Così è inutile. Elijah ha bisogno di chi gli rifornisce le munizioni. Kell, pensaci tu.

2) PLUS

Il tifo di Masnago. Contro la rivale storica. Contro alcuni “fischi assassini” della terna arbitrale. Per la propria squadra. La Enerxenia Arena ha fatto sentire il proprio ruggito. Pur al 35% della capienza. Il pubblico sarà un fattore determinante. Diamo ancora ragione ad Andrea Conti. L’anno scorso Varese ha rischiato la ghirba (anche) a causa delle porte chiuse.

2) MINUS

La gestione degli ultimi possessi. Gentile è un campione, ma è anche un giocatore molto condizionante per la sua squadra. Negli attacchi decisivi bisogna saper prescindere da Ale Gent. Beane sul perimetro (ahi, quel tiro fondamentale rifiutato…) e Egbunu sotto, oltre a Kell con maggiore autonomia, ci sembrano ottime alternative per evitare che gli avversari collassino sull’ala di Maddaloni quando il pallone diventa pesantissimo. E per togliergli la biglia dalle mani. Se necessario, naturalmente.

3) PLUS

John Egbunu, Giancarlo Ferrero e Guglielmo Caruso (nella foto Alberto Ossola – Pallacanestro Varese a rimbalzo contro Nik Melli). Il primo monumentale sotto canestro (proprio come l’anno scorso nel blitz al Forum). Il secondo microwave uscendo dalla panca (5 punti in 5’ stampati in faccia alla difesa milanese). Il terzo guizzante in area, da scugnizzo con la faccia tosta, contro i colossi dell’Olimpia (3 punti in 3’). Tre giocatori che potranno essere fondamentali, ciascuno a modo proprio, per il futuro della Openjobmetis. Ci siamo dimenticati di Ale Gent? Evidentemente no. L’ex capitano di Milano ha giocato una partita straordinaria, spesso contro Shields, uno dei migliori difensori del campionato italiano. Se fosse entrato anche il tiro finale, lo sceneggiatore avrebbe scritto un copione perfetto. Ma la sensazione è che ambiente, coach e compagni siano ottimali per il suo rilancio. E, auspicabilmente, pure per il rilancio di Varese.

3) MINUS

La capacità di vincere in trasferta. Sinora la Openjobmetis non è mai riuscita a farlo, tra campionato e Supercoppa. Domenica al PalaRadi si presenta una importantissima occasione per spezzare l’incantesimo. Per vincere in trasferta (così come la differenza tra “quasi vincere” e “vincere” contro una big) c’è bisogno di un sottile addendum. Che si chiama personalità. Nel processo di crescita di Varese la prossima tappa è propria questa. Siamo certi che soprattutto Adriano Vertemati ne sia consapevole.

p.s. chiediamo un supplemento d’indagine per Jalen Jones.

La OJM gioca un grande derby, ma nel finale vince Milano (82-79)

Openjobmetis Varese plus minus – MALPENSA24