Vittorie&divertimento. Così la OJM ha riconquistato Varese

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VARESE – L’ovazione dei 3.000 spettatori della Enerxenia Arena ha certificato l’amore ritrovato tra la Openjobmetis e Varese. La ricetta? Vittorie&divertimento. Ma non solo. Sinora questo è indubbiamente il capolavoro del trio Scola-Arcieri-Roijakkers.

6 vittorie in 7 partite

La “nuova” Openjobmetis ha collezionato 6 referti rosa nelle ultime 7 partite (l’unica sconfitta è arrivata contro i campioni d’Italia della Virtus Bologna, ma con il tiro per il possibile successo mandato sul ferro allo scadere). Le vittorie sono la “benzina” che fa ruggire il motore nello sport, ancora di più in una piazza esigente (e competente) come quella di Varese. Il coro “Luis Scola portaci in Europa”, che si è alzato dalla curva, fotografa perfettamente questo mix di entusiasmo e di ambizione mai sopito a Varese. Adesso dove può arrivare la Openjobmetis? A quota 18 la salvezza è più che opzionata: i prossimi due match contro Napoli e Pesaro potrebbero realmente dare una nuova dimensione alla squadra biancorossa.

Una squadra rivoluzionata: il miracolo di Roijakkers

Il merito (anzi il miracolo) di coach Johan Roijakkers è stato quello di resuscitare una squadra oramai defunta e una piazza rassegnata (dai fischi di rabbia contro Reggio Emilia al silenzio glaciale del primo tempo contro Napoli). Invece l’allenatore olandese ha saputo creare una nuova unità di squadra (nella foto Alberto Ossola al termine della partita contro Cremona), con giocatori che sanno giocare a pallacanestro, che si passano bene la palla, che buttano aggressività sul parquet al di là della stazza fisica e che pensano al “noi” prima che al “io”. Non è un caso che i protagonisti cambino di partita in partita. Ci sono le pietre angolari: la solidità dei leader De Nicolao e Ferrero, la sapienza dei lunghi atipici Vene e Sorokas, le incursioni del folletto Keene… Poi, di volta in volta, cambiano i protagonisti. E un giocatore importante come Beane si è reinventato più “tuta blu” che attore protagonista, (fors’anche il più penalizzato in fase offensiva dal platoon system di coach Roijakkers). Proprio l’allenatore olandese ha candidamente ammesso la sua filosofia nel post partita. “Oggi abbiamo trovato punti in attacco da Reyes e Woldetensae, la prossima volta magari ci penserà qualcun altro”. Insomma, una autentica cooperativa del mutuo soccorso. E anche i giovani Librizzi, Virginio, Caruso sono già protagonisti in campo e nel cuore dei tifosi. Come sono lontani dal punto di vista concettuale i tempi di “Alessandro Gentile nuova pietra angolare”…

L’amore ritrovato di Varese per la pallacanestro

Il sold out della Enerxenia Arena ha testimoniato che il fuoco di Varese per la sua squadra si è definitivamente riacceso. Dopo due anni di Covid, dopo anni di sofferenza. Adesso a Masnago ci si diverte, insieme alla squadra. Merito anche dello spettacolo molto americano confezionato dalla società, che saputo trasformare il palazzetto nel salotto buono della città. Frequentato dai varesini e impreziosito da qualche vip in parterre a cui chiedere un selfie (Zanetti, Dominguez, Sacchetti, Recalcati e tanti altri ex della storia della Pallacanestro Varese). Insomma un luogo dell’entertainment che accompagna il basket. E che sa andare oltre il basket.

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