Operatori sanitari in pensione. Burocrazia permettendo

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Capita che, con la riforma scellerata della Fornero, una dipendente ospedaliera se ne poteva andare in pensione dopo i 67 anni, questo accadeva fino a qualche tempo fa, oggi non si capisce più nulla.

Gli operatori sanitari, quelli pubblici per intenderci, che fino allo scorso anno erano gli eroi, quelli in prima fila nella pandemia, i nostri eroi, oggi siano un costo per cui vanno penalizzati, per cui vengono peggiorate le condizioni per poter andare in pensione e viene tolto loro il diritto al riposo con incessanti turni massacranti per mancanza di personale.

E per quelli che sono riusciti prima di adesso ad andare in pensione già penalizzati dalla riforma Fornero non è finito il calvario, oltre ad avere decurtato parte dei contributi pensionistici viene di fatto loro ridotta la pensione per via del ricalcolo che nessuno sa come venga fatto…

Un pensionato o pensionata statale (anche la sanità pubblica fa parte di questo comparto, gli EROI tanto per intenderci) matura il diritto al pagamento legittimo del tfr o tfs che dir si voglia solo dopo 2 anni dal raggiungimento dei requisiti pensionistici, per cui dal momento in cui vai in pensione passano 2 anni più 3 mesi (per i calcoli INPS) per poter disporre del proprio denaro, ma non è così automatico, non è così facile, la burocrazia è una spada di Damocle sulla testa dei lavoratori e delle lavoratrici di questo comparto.

Alla fine dei 2 anni e tre mesi, capita che, dopo una serie di inutili richieste di chiarimenti on line sul sito INPS la decisione di contattare l’INPS telefonicamente pare sia l’unica soluzione e allora, armati di pazienza si da corso alla attesa di risposta di un operatore telefonico ed eccolo finalmente risponde, ma l’operatore nulla può fare se non prenotare un appuntamento nella sede INPS competente che naturalmente non sta in zona, sta a una trentina di chilometri.

Non sappiamo come andrà a finire se la vicenda avrà un esito positivo, l’assurdo è che la burocrazia e l’inefficienza degli apparati dello Stato rispecchiano chi ha malgovernato e chi ci mal governa, coloro che proseguono in questa direzione cioè nella demolizione sistematica dello stato sociale per cui a pagare questa inerzia sono sempre i lavoratori, i pensionati, i poveri cristi, quelli meno tutelati.

Osvaldo Bossi
Dipartimento Lavoro PCI Fed. Varese

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