Ospedale di Busto senza cardiochirurgia. L’appello dell’avvocato Porrello

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BUSTO ARSIZIO – Perché l’ospedale di Busto Arsizio non ha un reparto di cardiochirurgia? Lo chiede l’avvocato Roberto Porello che, in una lettera al direttore di Malpensa24, racconta un episodio purtroppo con esito drammatico e, nel contempo, apre il dibattito e lancia un appello. Si tratta di una questione di grande attualità alla luce delle procedure in atto per la realizzazione dell’ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate, che vede in prima linea la Regione e le amministrazioni civiche delle due città. “Corriamo ai riparti” chiede Porello.

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Caro Direttore,

una dolorosa vicenda che ha riguardato da vicino una mia collaboratrice di studio mi induce ad approfittare dell’ospitalità di Malpensa24 per una riflessione e per un appello.

Un uomo di 81 anni, il padre della mia impiegata, lo scorso mercoledì mattina è stato portato d’urgenza verso le 10.30 all’ospedale di Busto Arsizio per quella che è stata poi diagnosticata come dissecazione dell’aorta. In sostanza l’aorta si è spezzata in due (dal verbo latino dissecare, “dis” che indica separazione e “secare” che indica tagliare). Si tratta di un evento (purtroppo ad alta mortalità) che deve essere trattato d’urgenza in un Centro cardio-chirurgico.

Mi ha riferito la mia collaboratrice che l’ospedale di Busto Arsizio, non avendo il reparto di cardio-chirurgia, ha preso immediatamente contatto con gli ospedali vicini che invece ne dispongono (Legnano, Varese, Lecco, Bergamo, non so se ne siano stati interpellati altri) ma le sale operatorie purtroppo erano tutte occupate. Nel pomeriggio il paziente è stato portato con l’elisoccorso proveniente da Bergamo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di quella città, centro d’eccellenza per quanto riguarda la cardio-chirurgia, ma purtroppo, essendo peggiorata la sua situazione, non è stato possibile operarlo ed è deceduto.

Ricostruito per sommi capi il fatto, e dato atto che all’ospedale di Busto Arsizio hanno fatto il possibile, sorge spontanea una domanda. Perché una città come Busto Arsizio, ricca e attenta al benessere dei suoi cittadini, non ha un centro cardio-chirurgico? Quasi sicuramente, tenuto conto della gravità dell’evento, il padre della mia collaboratrice sarebbe deceduto ugualmente. Chi può escludere però che il paziente, che fino al giorno prima stava bene, se fosse stato tempestivamente operato in una sala operatoria cardio-chirurgica, si sarebbe salvato?

Quello che ho raccontato è un caso, ma quanti altri casi di tal genere ci sono stati e ci saranno?

Ecco allora, caro Direttore Coronetti, il mio appello: perché le menti più illuminate di Busto Arsizio, i cittadini, il Comune, gli enti, i politici locali, le forze sociali e sindacali, i medici, lo stesso Direttore Generale dell’ospedale di Busto Arsizio non si mobilitano collettivamente con la Regione, competente per la sanità, per ovviare a questa grave carenza? E’ solo un problema economico o ci sono ostacoli di altro genere?

Occorre essere concreti, evitare sterili discussioni partitiche e non dividersi.

Spero che Malpensa24, che ha un bacino di utenza sempre più ampio, apra un dibattito che porti velocemente a un risultato positivo.

Roberto Porrello
Busto Arsizio

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