«Paladino degli alberi per interesse politico»

Le perizie di abbattimento di chi si definisce paladino degli alberi per interesse politico

Due maestosi cedri di 18 metri abbattuti nel 2002 in via Landonio per tronco cavo alla base e posizione definita testualmente “impropria” perchè vicina alle abitazioni; ben undici pini domestici di 13 metri abbattuti nel 2019 in via Saffi per presunta pericolosità: rimozioni queste motivate espressamente dal richiedente per interventi edilizi, con rischi di cedimento per vento o neve con valori di poco superiori ai valori minimi richiesti.

Queste solo alcune delle perizie con verdetto di abbattimento che portano la firma di Daniele Zanzi, a conferma di quanto il clamore suscitato oggi per il cedro di viale Aguggiari, che presenta condizioni di sicurezza con coefficiente di rischio decisamente più elevato, siano solo iniziative per pubblicità personale e indirizzo politico.

Non solo. Apprendo che Zanzi abbia offerto per il cedro di viale Aguggiari la perizia gratuita della sua società: un copione già letto, che nel 2019 si rivelò disastroso, dal momento che la perizia generosamente offerta dall’agronomo sulla stabilità della quercia di 20 m presente a villa Mylius sosteneva che l’albero non fosse affatto pericoloso e pronto invece a resistere nonostante il tronco cavo. Peccato che l’albero cadde rovinosamente al suolo solo pochi mesi più tardi, il 24 maggio 2020, per fortuna non coinvolgendo persone.

Preferisco non chiedermi cosa succederebbe oggi se seguendo i consigli dell’esperto il cedro di viale Aguggiari facesse la stessa fine, cadendo in questo caso su un’area in cui sono presenti negozi per bambini, un parcheggio, una chiesa, un oratorio e altre diverse attività.

Basta osservare le foto del tronco per verificare quanto le prudenze dell’amministrazione fossero sacrosante: un’ampia carie aveva intaccato in modo simmetrico il tronco di 35 metri che sarebbe potuto schiantarsi sul parcheggio e sulla vicina Chiesa.

Ma ci sono altri esempi. Come nel 2018 la perizia dell’agronomo per l’abbattimento di un abete di 13 metri in via Vico: in quel caso l’alterazione di appena il 17% alla base del tronco ne giustificava l’abbattimento, mentre oggi con alterazione del 36% Zanzi afferma che un albero non vada abbattuto.

Altro caso emblematico un importante Cedro di 19 metri situato in via Adige dove nel 2021 fu sufficiente un’indagine del tronco per decretarne l’abbattimento per “pericolo caduta rami”: in quel caso non fu richiesto un test di trazione o altre indagini…perché?

Insomma si decida se atteggiarsi da paladino degli alberi, che però solleva polemiche solo quando non deve firmare le perizie, o se il clamore sui giornali è solo un pretesto per farsi pubblicità.

Michele Di Toro
Vicepresidente Commissione ambiente Comune di Varese