Palaginnastica Busto: lavori in primavera. Puntuali per la campagna elettorale

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BUSTO ARSIZIO – Se il lavoro che stanno portando avanti le banche darà esito positivo, se non ci saranno altri rinvii sulla data di chiusura del bando (che al momento ha avuto due proroghe nell’arco di un mese), se le procedure di assegnazione della gara fileranno via lisce, insomma, se andrà tutto bene: il mega cantiere del Campus di Beata Giuliana prenderà vita nel primo trimestre del 2021. «Presumibilmente a marzo», dice un’autorevole fonte che ben conosce la materia relativa al project financing da oltre 20 milioni di euro.

Lavori al via in primavera 2021?

Del resto i conti sulla tempistica sono presto fatti: la seconda proroga di due mesi ha spostato la chiusura del bando a metà settembre. Dopo di che si apriranno le buste, verranno valutate le offerte pervenute e prenderà il via l’iter di assegnazione dei lavori. Procedure che non sarà rapidissime visto le dimensioni volumetriche ed economiche dell’intervento. A quel punto il 2020 sarà agli quasi agli sgoccioli e l’inverno alle porte, «quindi – continua chi due conti sui tempi se li è fatti – il cantiere presumibilmente partirà in primavera». Dal palaginnastica, l’opera che che dovrebbe essere realizzata e consegnata prima di tutte le altre previste.

Insomma, il Campus di Beata Giuliana, visto che la dead line di inizio lavori (comunque in pesante ritardo e non solo a causa del Covid) potrebbe arriva in piena campagna elettorale. E diventare o lo spottone per il secondo mandato di Antonelli, oppure un clamoroso flop.

Intanto rispunta Perboni

Una curiosità: Stefano Perboni, una delle figure manageriali di riferimento della Noka (azienda “motore” del project financing del Campus di Beata Giuliana) è anche ceo della Nanohub. Questa è una start up che opera nel campo delle nanotecnologie e che ha brevettato il primo filtro al mondo che uccide il Coronavirus Sars-Cov2. E proprio la Nanohub qualche giorno fa ha annunciato la firma di un accordo per la fornitura dei sistemi di trattamento aria anti-Covid con la Fuel controllante di Ellamp, società italiana con sede a Bodio Lomnago, leader nella progettazione e produzione dei sistemi e componenti d’interni per il trasporto pubblico su gomma e su rotaia.

Una risvolto imprenditoriale, visto che Noka comunque si occupa di efficientamento degli ambienti, che potrebbe trovare uno sbocco anche nelle strutture che daranno vita al Campus. Del resto il Covid ha cambiato il mondo e giocoforza impone tutta una serie di accorgimenti strutturali più semplici da realizzare per chi costruisce ex novo. E siccome uno dei punti di forza del project era proprio l’innovazione, chissà se i futuri impianti tecnologici del Campus potranno anche contare su questo filtro anti Covid, ulteriore garanzia di sicurezza.

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