Giunta straordinaria per palaghiaccio e palaginnastica: c’è l’ok al project financing

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BUSTO ARSIZIO Campus di Beata Giuliana: un altro passo avanti. Il mega progetto che cambierà il volto a un intero quartiere e darà a Busto un palaghiaccio nuovo di zecca, una seconda pista del ghiaccio, un palazzetto per la ginnastica degno della storia e del blasone della Ginnastica Pro Patria e un bel po’ di altre strutture, è stato portato questa mattina, giovedì 19 dicembre, nella giunta straordinaria che il primo cittadino ha voluto convocare all’ora della colazione. Insomma l’annuncio di qualche giorno fa dell’assessore allo Sport Laura Rogora davanti a 2 mila persone aveva un fondamento.

La delibera

La giunta di oggi ha confermato “la proposta di finanza di progetto – si legge nella delibera – per l’affidamento della progettazione esecutiva, realizzazione, manutenzione, conduzione e gestione funzionale ed economica dell’impianto sportivo denominato Campus di Beata Giuliana, presentata da Noka srl, Acquaverde costruzione e Antonelli impianti srl, di pubblico interesse e fattibile stante le sue caratteristiche sportive, sociali ed educative, nonché dei requisiti di convenienza, corretta allocazione dei rischi di sostenibilità”.

Il colpo (quasi) a sorpresa

Il progetto del Campus di Beata Giuliana, che conti alla mano, interesserà tra residenti e utenti delle future strutture qualche decina di migliaia di persone, è coperto dal segreto voluto dal sindaco. Il quale ha forse deciso di scoprire una carta alla volta. Come se ci fosse chissà che cosa da nascondere o da non mostrare per lo meno con i propri uomini (e donne) di governo. Nemmeno il futuro ospedale unico, che sorgerà proprio lì a due passi, è circondato da così tanto mistero.

Del progetto, fino alla giunta di oggi, nessuno (o quasi) tra gli assessori sa esattamente come si sta procedendo e quali sono i contenuti di una partita che cuba la bellezza di circa 22 milioni di euro, di cui 4 milioni e mezzo “sponsorizzati” dall’amministrazione e i restanti dagli operatori che si aggiudicheranno il project financing. E che a breve, quando verrà aperto il bando (e dopo la giunta di questa mattina dovrebbe essere un passaggio ormai prossimo) potranno presentare i loro progetti. Anche tra i consiglieri il mega progetto è tabù. Figuriamoci tra i partiti che sostengono la maggioranza. Tanto che la poca condivisione su questa importante iniziativa è uno dei temi che in maggioranza di tanto in tanto sbuca fuori.

Noka service: “Progetto ambizioso”

«Dopo la giunta di oggi – dicono alcuni referenti della società Noka service– nei prossimi giorni torneremo a incontrarci con il sindaco. Siamo al punto del bando pubblico. Ora attendiamo che venga predisposta la gara. Noi, e intendo il consorzio di aziende che ha messo a punto il progetto di finanza, dopo che verranno aperte le buste avremo il diritto di prelazione sulla realizzazione delle opere. Stiamo parlando di un intervento molto importante, che ha già coinvolto un pool di soggetti privati. Noi occupandoci di efficienza e nuove tecnologie ci siamo occupati di questa materia e abbiamo accettato la sfida di applicare le nostre competenze a un progetto così ambizioso e innovativo».

Sindaco in campagna

Certo qualcuno ha visto qualche rendering e parla di “scatole” aggiungendo che al momento “c’è solo quello”. Ma è evidente che non è così. Quello del Campus è una delle armi che il sindaco ha voluto tenersi stretto e tenere nascosto per scandire la sua personale campagna elettorale, che si aprirà (anche se non ufficialmente) domani in consiglio con l’approvazione del bilancio di previsione (che avviene prima di Natale come aveva detto lo stesso Antonelli in tempi non sospetti) e senza che la Lega abbia cambiato una virgola per via del pasticcio degli emendamenti. Consiglio nel quale annuncerà anche gli importanti passi avanti sul progetto palaghiaccio e palaginnastica. Insomma, la ricandidatura al secondo mandato di Emanuele Antonelli non è certa, ma il sindaco di Busto è già in vantaggio 2 a zero. Su una concorrenza che non c’è. E che se c’è latita.

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