Parenti, “gioppini” e l’ira del sindaco in diretta: si rompe l’idillio in Siamo Fagnano

FAGNANO OLONA – Un consiglio (l’ultimo in ordine cronologico) che si è chiuso in fretta e… con la furia del sindaco Baroffio. Senza dare spazio a chi da tempo si era prenotato (il consigliere Fausto Bossi) per intervenire. Una variazione che “cambia” il bilancio e che varia anche l’umore dentro la coalizione di governo di Siamo Fagnano. Ma anche una lunga (e tesa) riunione post consiglio nel cuore della notte dove qualcuno della maggioranza ha manifestato il disagio di essersi sentito (e di non voler più passare come) un “gioppino”.

E, ciliegina sulla torta, le nomine nelle commissioni dove sono stati nominati, come componente il figlio del vicesindaco Simona Michelon e come presidente la figlia del presidente del consiglio Daniela Caprioli. In sintesi: le acque al Castello sono rimaste chete per troppo tempo rispetto alla media della politica locale. E ora, tutte di colpo, tornano ad agitarsi. Dentro e fuori l’edificio visconteo.

Ma andiamo con ordine. Partendo dall’albero genealogico della politica fagnanese.

I figli so piezz e core… e presidenti

C’è un precedente che aveva già sollevato un mezzo polverone: la nomina del cognato del vicesindaco Simona Michelon in Geasc. Nulla fuori posto, lo scrivemmo già all’epoca. E nulla fuori posto anche a questo giro. Ma in politica si sa, ci sono anche le questioni di opportunità. E di “inopportunità”. E, come fanno notare gli ambienti politici locali (non necessariamente di opposizione), nominare un figlio (anzi due figli) alla presidenza o come membri delle commissioni non è fuori dalle regole, ma stona.

Qualcuno, come battuta, richiama il fatto che la sede del comune è un castello visconteo. E ogni castello «è giusto che abbia la sua discendenza». Ironia a parte, le nomine di Giacomo Rossi (figlio della vice sindaco) nella Commissione di Diritto allo studio (argomento la cui delega è stata assegnata proprio alla mamma assessore ndr) e di Martina Ravetta (figlia della presidente del consiglio Daniela Caprioli) alla presidenza delle commissioni Sport ed Ecologia stanno ardendo come brace sotto la cenere.

Polveriera finale

Al momento però di esplosivo c’è stato solo il finale del consiglio comunale. E a innescare la miccia è stata la variazione di bilancio. O meglio i 170 mila e rotti euro destinati alla progettazione del recupero della Colonia Elioterapica.

A far saltare la mosca al naso prima all’assessore alla partita Simona Mezanzani e poi al sindaco Baroffio è stato l’intervento di Paolo Carlesso. Il ragionamento esposto dal capogruppo di Solidarietà e progresso ha portato a svelare che, per quanto riguarda la progettazione, Siamo Fagnano procederà con l’assegnazione diretta dell’incarico. Sul tema il sindaco Marco Baroffio è sbottato. E rivolgendosi al consigliere: «Qui non stiamo parlando di affidamento diretto o indiretto. Qui si sta decidendo se vogliamo o no recuperare l’Elioterapica senza perdere ulteriore tempo e il finanziamento della Regione. Questa è la linea politica della maggioranza».

Il summit notturno

Dopo la sfuriata del primo cittadino i microfoni si sono spenti. Ma al Castello anche i muri hanno orecchie. E nel summit post consiglio di Siamo Fagnano pare che a tenere banco sia stata proprio la questione “affidamento diretto”. Tanto che, qualcuno sussurra, tra i consiglieri di maggioranza, che in aula non hanno battuto ciglio, nelle segrete stanze c’è chi ha manifestato il proprio dissenso. O meglio la sorpresa di non essere stato informato a dovere e nel dettaglio. E di aver fatto la figura del “gioppino”. Ora, se tutto questo si sia trattato di un inciampo, oppure se sia una breccia nella finora granitica Siamo Fagnano lo si vedrà da qui in avanti.