Magnago, Picco: «Ottimo lavoro sulla ex Focrem, ora la casa di riposo»

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MAGNAGO – «La parte più gratificante del fare il sindaco? Affrontare tutti gli ambiti della vita nell’arco di una giornata». Carla Picco, rieletta nel 2017 sindaco di Magnago per il centrosinistra, traccia un bilancio di metà mandato. E indica nel recupero della ex fonderia Focrem di piazza San Michele il maggiore risultato finora conseguito nella sua seconda legislatura consecutiva. «Sembrava un obiettivo quasi irraggiungibile – spiega – e spero che possa andare avanti senza intoppi: dare un nuovo scopo all’immobile proprio nel centro del capoluogo, acquistato più di dieci anni fa dall’Amministrazione comunale ma che non ha mai avuto una destinazione. Poi la crisi ha reso impossibile sostenere gli investimenti necessari». Ora l’area industriale dismessa ha avviato la riconversione in area commerciale: ha già aperto un punto vendita e altri, assicura Picco, apriranno presto.

Il primo cittadino rieletto traccia un bilancio di metà mandato

«È sicuramente un bel traguardo – sottolinea il sindaco – frutto dell’incontro pubblico-privato: la comunità ha dato un’altra possibilità economica alla proprietà, che in cambio rende qualcosa ad essa pagando gli oneri di urbanizzazione, più un contributo extra. Questo piano rende possibile spostare alcuni enti nel centro abitato, come la biblioteca, il tutto sotto il nostro controllo e supervisione. Abbiamo poi messo in campo la variante del PGT. Quello vigente è del 2010: nel settore edilizio e immobiliare è passata un’era, sarà un PGT più attinente alla realtà attuale. La Regione ha finalmente definito la nuova legge sul consumo del suolo e la sua rigenerazione. Ci sono tanti siti di ex fabbriche e case abbandonate all’interno dei paesi, ma è antieconomico abbattere, bonificare e ricostruire: ora la nuova norma viene un po’ incontro, perché dà la possibilità di abbattere gli oneri di urbanizzazione favorendo questo processo». Altri fiori all’occhiello dell’Amministrazione, Magnago è il primo comune del Castanese a disporre di un collegamento diretto dei propri varchi di ingresso con la stazione dei Carabinieri di Legnano ed è l’ente capofila per la programmazione dei servizi sociali nei comuni del territorio.

«Provvedere per tempo ai servizi sociali, se no sarà la rivoluzione»

Quanto ai prossimi obiettivi da qui al 2022, Carla Picco ha le idee chiare. «Abbiamo già destinato un terreno pubblico per creare una casa di riposo. Anche lì dovrà esserci un incontro tra pubblico e privato senza la prevalenza di quest’ultimo, affinché non diventi un lusso. Il Comune concederà il diritto di superficie, ma dovrà avere sempre la possibilità di controllare. Cercheremo almeno di porre le basi, una intelaiatura dal punto di vista progettuale e soprattutto una idea di che cosa andare a realizzare. Qui – prosegue il sindaco – c’è ancora tanta volontà di tenere gli anziani in famiglia, ma con l’età media che avanza, una popolazione sempre più vecchia e il sopravvenire di cronicità, si creano situazioni difficili da gestire e si ricorre a case di riposo che hanno ormai caratteristiche quasi ospedaliere. Oggi gli anziani in generale godono di buone pensioni e dei risparmi che hanno accantonato con la loro mentalità, tra vent’anni chissà su quali risorse potranno contare. Una popolazione che invecchia ha costi crescenti anche per la sanità. Giusto criticare alcuni aspetti di questa, ma teniamola da conto: se seguissimo il modello americano o quello svizzero, non so quanti potrebbero curarsi come si deve. Sarebbe pazzesco che simili servizi rimanessero a disposizione solo dei ricchi, si arriverebbe alla rivoluzione».

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