MALPENSA – L’ampliamento del ventaglio di destinazioni per i voli Covid tested (dopo gli Usa anche il Canada, il Giappone e gli Emirati Arabi), ma soprattutto l’eliminazione della quarantena per chi viaggia all’interno dell’area Schengen hanno immediatamente risvegliato la voglia di prendere un aereo rimasta sopita nei mesi scorsi. E così, negli aeroporti di Milano (Malpensa e Linate) per luglio e agosto si registra dallo scorso venerdì un aumento del 600 per cento delle prenotazioni.
Le incognite estive
A renderlo noto è l’amministratore delegato di Sea, Armando Brunini, al Corriere. Sono volumi ancora ridotti rispetto all’estate 2019, l’ultima pre-pandemia, e paradossalmente rischiano di essere inferiori anche rispetto all’estate scorsa. A luglio e agosto del 2020, infatti, gli italiani poterono andare in vacanza senza troppi vincoli, mentre stavolta gli spostamenti sono condizionati da maggiori restrizioni, come il tampone obbligatorio o il Green Pass Covid, il passaporto vaccinale. L’obiettivo di Sea comunque è uscire al più presto dalle secche di inizio anno (il calo di Malpensa è sempre stato superiore all’80%), ma soprattutto evitare per la seconda volta consecutiva il calo precipitoso dopo le vacanze. Con la seconda ondata lo scorso autunno si registrò infatti un crollo -90%.
I segnali di maggio
Nel frattempo gli aeroporti tornano lentamente a prendere vita. Dall’1 al 16 maggio, rende noto Brunini, Malpensa ha registrato 180 mila passeggeri, Linate 109 mila.
Dopo i primi quattro mesi dell’anno con un traffico pari a -85%, il quinto mostra i primi segnali di un lieve miglioramento. L’ultimo fine settimana a Malpensa c’è stato un aumento del 15% rispetto al weekend precedente. A trainare in questo momento sono le rotte nazionali grazie all’effetto delle zone gialle. Qualcosa comincia a muoversi anche sul fronte Grecia e Spagna, mentre le capitali europee sono ancora molto indietro rispetto agli standard prepandemici. Fermo ancora il comparto intercontinentale, dove le restrizioni restano molto rigide.
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