Pro Patria, il 31 gennaio la deadline. Turotti si cuce la bocca

IL PRESIDENTE CITARELLA SABATO SARA' A PADOVA

Sandro Turotti Pro Patria Juve

BUSTO ARSIZIO – Silenzio, parla Turotti. Anzi no. La pazienza è la virtù dei forti, ma ha un limite. E questo limite, in casa Pro Patria, è stato evidentemente superato. Dopo la dura contestazione di domenica da parte degli ultras a suon di cori (“Sgai, ma quando te ne vai“) e striscioni (“Sgai, gestione pratiche, ecobonus 110, cappotti, opere di facciata, opere murarie, attività cantieristiche. E i soldi?“) la situazione dalle parti di via Ca’ Bianca resta incandescente quanto la lava del Vesuvio.

Turotti: il silenzio degli innocenti

Per far arrabbiare Sandro Turotti ce ne vuole, ma se il diesse biancoblù, come anticipato, ha deciso di non parlare più, per rispetto dei giocatori, dello staff tecnico e dei tifosi (manca qualcuno?), significa che il vulcano è pronto ad esplodere, anche perché il 31, giorno della dead line societaria, chiuderà anche il mercato di riparazione. Un mercato necessario per favorire il cammino verso della salvezza della Pro Patria che a oggi, per chi non l’avesse ancora capito, sta seriamente mettendo a repentaglio la permanenza in categoria e nel calcio professionistico. Il silenzio di Turotti, da sempre portato in palmo di mano dalla presidentessa Testa, in questi casi è assordante, anche se la domanda di fondo resta sempre la stessa: come si è potuti arrivare ad una simile situazione?

La Pro è un patrimonio della città

La frittata comunque è fatta (con la benedizione della politica…) e ora tutta la Città – e la presenza domenica allo “Speroni” del Sindaco Antonelli si deve leggere in tal senso – deve attivarsi per salvare la propria gloriosa eccellenza. Pensare di arrivare al 2023, quando Busto sarà Città Europea dello Sport, con una Pro Patria in ambasce sarebbe – a livello d’immagine istituzionale – un fallimento epocale, tale da consigliare di ritirare persino la candidatura.

Il 31 gennaio la deadline

Da qui a fine mese si saprà il destino della Pro Patria, come precisato dal presidente Citarella (“bisogna aspettare il 31, poi si vedrà“) annunciato e atteso sabato a Padova. Tutti ovviamente sperano che la Pro Patria possa ritornare nelle mani di Patrizia Testa, martedì presente al funerale della leggendario Pippo Taglioretti, ma la proprietà napoletana – che piaccia o non piaccia ha il pallino nelle proprie mani – potrebbe sparigliare le carte, completando l’acquisizione del club per poi proseguire in questa avventura (o disavventura), oppure persino per rivenderlo in un secondo momento. Quest’ultime ipotesi, ovviamente quelle meno gradite dalla piazza bustocca, aprirebbero scenari inesplorati.

Col Trento alle 14.30 per la gioia dei tifosi

Intanto la società del presidente Domenica Citarella, che domenica col Piacenza aveva favorito l’ingresso dei tifosi al settore popolari con un prezzo vantaggioso (5 euro), ha usato il contrappasso anticipando la gara casalinga di martedì 1 febbraio col Trento alle ore 14.30. Un orario che sicuramente agevolerà la trasferta degli ospiti, ma che penalizzerà – complice anche la tardiva comunicazione – i tifosi biancoblù che, a quell’ora e a queste latitudini, sono soliti lavorare.

Pro Patria deadline Turotti – MALPENSA 24