BUSTO ARSIZIO – «Mettere un vigile fisso di sorveglianza all’anagrafe è l’unico deterrente possibile. Non bisogna aspettare l’episodio limite, occorre agire subito». Dopo l’ennesima aggressione, verificatasi lunedì mattina (24 gennaio), è il sindacato di base ADL a tornare alla carica per la sicurezza del personale in prima linea a palazzo Gilardoni. La proposta, nel concreto, è di «posizionare in via Fratelli d’Italia, davanti alla sede dei servizi demografici, un servizio di polizia locale di prossimità negli orari di apertura degli sportelli, in modo da garantire una sorveglianza continuativa e da disincentivare eventuali comportamenti fuori dalle righe che possano mettere a rischio la sicurezza del personale dell’Anagrafe».
La proposta di ADL
Un presidio fisso è l’unica soluzione possibile per ADL, che parla per voce del sindacalista Fausto Sartorato, che quegli spazi li conosce benissimo. «Finora si è trattato di episodi tutto sommato di poco conto, ma se qualcuno entra e fa qualcosa di peggio, l’amministrazione cosa dirà, che stanno ancora valutando cosa fare? – attacca l’esponente della sigla di base – qui si gioca con l’incolumità del personale e un’amministrazione non se lo può permettere. Non si può arrivare sempre a cose fatte, non dobbiamo aspettare l’episodio limite». Senza alibi: «Il problema è sempre poco personale, lo sappiamo. Ma quella è una priorità su cui si deve intervenire».
Anche in via Roma
E il problema, ammonisce il sindacalista di Adl, non riguarda solo l’Anagrafe di via Fratelli d’Italia, ma anche l’ufficio servizi sociali di via Roma. Perché alla fine, dopo tante ipotesi di trasloco (ai Molini Marzoli, vicino alla Polizia locale, oppure negli spazi liberati dall’ex commissariato di Polizia di Stato a palazzo Gilardoni), la sede dell’assessorato ora in carico alla leghista Paola Reguzzoni è rimasta sempre lì. «Sono due uffici da presidiare – tuona Fausto Sartorato – prima che succeda qualcosa di irreparabile».