Esordio per Martignoni: «Limo gli spigoli dei Fratelli e non metto le tende a Varese»

VARESE – «Non sono venuto a Varese per mettere le tende. Ma per valorizzare gli uomini e le donne che rappresentano un patrimonio per Fratelli d’Italia. E che, a loro volta, devono capire l’importanza di fare squadra e che il partito viene prima dei singoli e di ogni legittima ambizione personale». E’ questo in sintesi quanto detto da Giuseppe De Bernardi Martignoni, commissario dei meloniani varesini da qualche giorno e che ha fatto l’esordio in sezione questa sera (martedì 25 gennaio). Bacchettando (senza fare nomi e processi) chi doveva bacchettare, ma anche dando segnali di grandi disponibilità, ascolto e coinvolgimento.

Martignoni fissa i paletti del commissariamento, ma anche i tempi: «Auspico un periodi commissariale breve. Diciamo una quarantina di giorni, durante i quali ci sarà parecchio da fare per arrivare a individuare un segretario. Nomi? Non è questo il momento».

Fratelli in crescita

Martignoni, al quale non mancano certo storia ed esperienza politica, sa bene che questo è il momento di guardare avanti, ma senza dimenticare la strada ormai alle spalle. E lo dice al termine della prima riunione da commissario varesino: «Non siamo più il partito del 3 per cento e questo significa che anche la nostra responsabilità e mentalità devono crescere. Anche qui a Varese, dove ho trovato una buona disponibilità da parte di tutti nel voler mettere da parte i personalismi per il bene di Fratelli d’Italia».

Certo passare dalle intenzioni e dalla parole ai fatti non sarà semplice. E il compito di De Bernardi Martignoni non sarà facile. Nei Fratelli varesini il commissario gallaratese ha trovato personalità forti, che nel momento clou, ovvero quello della campagna elettorale, hanno fatto fatica a giocare in mediana l’uno per l’altro. Non hanno lavorato di squadra e hanno agito più da solisti che da orchestra. Con il risultato che i troppi bisticci, per quanto rimasti sotto traccia, hanno però lasciato il segno. Sul risultato delle urne e anche sui rapporti personali. Oltre ad aver aperto ferite.

«Voltare pagina – dice Martignoni – Conosco i militanti varesini e il loro valore. E il fatto che ognuno si sia mostrato disponibile a lavorare per dare vita a un unico circolo con il Tricolore, che diventa parte integrante di Fratelli d’Italia, è un segnale positivo per il futuro e la nostra crescita».

Nessun big sarà segretario

Certo i Fratelli “di peso” saranno: il capogruppo in consiglio Luigi Zocchi, «che non si tocca» ha detto Martignoni; Salvatore Giordano «che continuerà a essere un punto di riferimento per la sua lunga militanza e per il lavoro fatto» e Mariella Meucci, punta dell’anima Tricolore «e risorsa alla quale non dobbiamo rinunciare». Nessuno di questi però, anche se il commissario non si sbilancia, sarà il prossimo segretario.

«Non è il momento di fare nomi – dice Martignoni – ma è tempo di lavorare, di mettere da parte i singoli e riportare al centro il partito e il valore della squadra. Mi piacerebbe declinare qui a Varese il modello Gallarate, che ha dato buoni risultati sia sotto il profilo della gestione di Fratelli d’Italia, sia come risultato elettorale». E per farlo bisogna anche uscire dalle stanze dei bottoni è stare in mezzo alla gente. «Con iniziative e incontri su quelle che sono le nostre tematiche, ma anche le esigenze della città. Penso ad esempio alla sicurezza e alla possibilità di coinvolgere anche Fratelli non varesini e di livello regionale».

Siamo la destra

L’ultimo punto Martignoni lo fissa sulla linea politica da tenere a Palazzo Estense: «Noi siamo ben diversi da Galimberti e dalla sua maggioranza. Siamo all’opposizione e quindi faremo opposizione. Ecco perché non abbiamo accettato alcuna vicepresidenza offerta dal sindaco e dalla sua maggioranza». E con Zocchi che in consiglio ha già detto di non rispettare alla lettera questa linea, ma di essere disposto a collaborare (come avviene per altro nella commissione Sanità)? «Nessun problema – conclude il commissario – su un tema come la sanità la collaborazione è auspicabile e va oltre gli schieramenti politici. Su altre questioni e progetti, non dimentichiamolo, siamo Fratelli d’Italia, siamo la destra».