Profughi Ucraina, Ats Insubria prepara l’accoglienza. Disponibilità dagli alberghi

VARESEAts Insubria è già al lavoro per attivare i percorsi sanitari per i rifugiati che arriveranno sul territorio dall’Ucraina. Si attendono indicazioni precise dalla Regione, mentre diverse strutture alberghiere hanno già dato la loro disponibilità per accogliere i profughi, così come sindaci e associazioni. Anche i Covid Hotel (due attualmente quelli attivi nel varesotto) potranno essere riconvertiti a tale scopo.

Si prepara l’accoglienza

A fare il punto della situazione, dopo che la direzione generale Welfare di Regione Lombardia aveva scritto nei giorni scorsi alle Ats e Asst per iniziare ad attivare i percorsi sanitari per i rifugiati in arrivo, è il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso. «Siamo in attesa di indicazioni regionali sugli aspetti sanitari di competenza delle Ats – ha detto – possiamo immaginare che l’Ats si farà carico della prevenzione di primo livello e successivamente le persone saranno indirizzate alle Asst, che potranno erogare le prestazioni necessarie che derivano dalla valutazione fatta dalla nostra struttura». In questa fase è ancora poco chiaro quali saranno le quantità di persone in arrivo. «Non sappiamo con esattezza quante persone arriveranno nel nostro territorio. Da noi potrebbero arrivare profughi che hanno in zona un punto di riferimento nei parenti che vivono qui».

La disponibilità degli alberghi

In attesa di capire le proporzioni del numero di rifugiati che dovranno essere assistiti sono già partiti i primi contatti con le realtà del territorio. «Stiamo predisponendo un’attività di interlocuzione con le strutture ricettive come gli alberghi e altre forme di ricettività per censire quanti saranno i posti disponibili – continua Catanoso – già diverse strutture alberghiere ci hanno contattato autonomamente per offrire la disponibilità ad accogliere i profughi. Ci auguriamo che sul territorio di Ats Insubria ci siano almeno un centinaio di posti letto disponibili». Oltre agli alberghi Ats sta ricevendo la disponibilità anche da parte di sindaci e associazioni impegnate nel sociale.

I Covid Hotel

Ci sono poi i Covid Hotel: l’assessore regionale Letizia Moratti ha annunciato nei giorni scorsi che alcune di queste strutture potranno essere riconvertite per l’accoglienza dei profughi, di cui una a Varese. «Attualmente in provincia di Varese sono due i Covid Hotel attivi – sottolinea Catanoso – siamo stati contattati da loro ricevendo la disponibilità alla riconversione. Andrà fatto un discorso di equilibrio tra le esigenze di accoglienza alberghiera e quelle sanitarie, perché finché i contagi Covid non scenderanno sarà utile mantenere qualche struttura per accogliere i pazienti Covid. Sarà da capire anche quanti saranno i positivi tra i profughi in arrivo». In linea di massima quindi uno dei due Covid Hotel varesini potrebbe essere riconvertito e l’altro mantenuto per le finalità legate alla pandemia, ma lo si potrà decidere solo in base al numero di persone in arrivo e alla percentuale dei positivi. Con un numero basso di contagi e tanti rifugiati da ospitare potrebbero essere riconvertiti entrambi.