Colpo di scena in casa PD: tra Bonaccini e Schlein finisce in parità. Partito spaccato

VARESEBonaccini primo fino alle 21.05 di oggi (domenica 19 febbraio). Poi arriva l’ufficialità dei dati che sancisce il pareggio con la Schlein: 402 voti a testa. A sancire la parità è la Commissione di garanzia del Partito Democratico, che di fatto ha annullato 6 voti – ha invalidato i numeri di un circolo – (4 per bonaccini e due alla Schlein) e ha cancellato l’esultanza del Comitato che sostiene il presidente della Regione Emilia Romagna. Oltre a fare del comunicato ufficiale dei “Bonaccini boys” carta straccia.

Non dire gatto…

Si chiude con un pareggio e con l’esultanza dei bonacciniani strozzata in gola la tornata delle primarie dedicate ai circoli e ai militanti. Elezioni interne che hanno definito la griglia dei quattro candidati alla segreteria del Partito democratico e che in provincia di Varese vede i due big appaiati. Quello tra le due principali mozioni è stato un testa a testa pazzesco. I circoli del Varesotto infatti hanno votato in giornate differenti regalando vantaggi, recuperi e sorpassi tra i due contendenti. La partita è sempre stata in bilico tra Bonaccini e la Schlein. E anche quando il dem emiliano sembrava aver portato a casa la sfida in terra varesina è arrivato il controllo della Commissione di garanzia che ha azzerato l’incollatura di vantaggio e ha riposizionato sulla medesima linea i due contendenti.

Partito spaccato in due

I conti nel tardo pomeriggio di oggi sembravano dare ragione a Bonaccini, di soli due voti. Ora che è stato sancito il pareggio però il dato politico non cambia. Certo resta l’amaro in bocca di chi pensava di aver vinto (anche se di solo due lunghezze) e la gioia di chi invece, contro ogni aspettativa ha tenuto la partita aperta dimostrando di poter tenere testa al grande favorito alla segreteria nazionale. Quello che emerge però (ed era evidente anche con Bonaccini avanti di due punti) è che il Partito democratico in provincia di Varese è diviso in due, spaccato quasi come una mela visto la differenza tra i due big che domenica 26 febbraio andranno al ballottaggio per la segreteria nazionale del Partito democratico.

Non sono invece cambiati i coefficienti degli altri competitor, ovvero Cuperlo che ha incassato 69 voti e De Micheli che ha chiuso con sole 5 preferenze. Domenica 25 primarie aperte, potranno votare anche i non iscritti al Pd e in lizza ci saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein.