Quadrelli: «La retta di marzo serve per la sussistenza dell’asilo Porraneo»

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CARDANO AL CAMPO – Fa discutere la decisione della Porraneo, secolare scuola materna paritaria d’ispirazione salesiana di Cardano al Campo, di chiedere ai genitori l’intera retta di marzo nonostante l’attività sia sospesa ormai da oltre tre settimane a causa dell’emergenza Coronavirus. E’una scelta in linea con le direttive suggerite dalla Fism (Federazione italiana scuole materne), tant’è vero che tante altre scuole private italiane hanno adottato provvedimenti simili.

La versione della scuola

Sulla vicenda interviene Ugo Quadrelli, componente del cda della Porraneo, illustrando la posizione della scuola:

La scuola Porraneo è una privata, paritaria, che può fare il suo servizio nella comunità solo attraverso le rette di frequenza bambini, il contributo dell’amministrazione comunale e della Regione.

La attuale situazione è complicata e noi stessi ci siamo dilungati a considerare come poter prevedere il futuro senza martellare le famiglie.

Non siamo proprio degli incoscienti e sprovveduti e sappiamo che, in un certo senso, i genitori hanno qualche parte di verità.

Solo che, alla fine, emerge sempre la questione “sussistenza” e pagamenti vari.

A questo punto ci siamo adeguati alle indicazione di FISM (Federazione ItalianaScuoleMaterne) alla quale siamo associati, la quale ci ha detto come comportarci, esattamente come abbiamo fatto.

Abbiamo quindi mandato ai genitori la comunicazione del pagamento costo pasti mese di febbraio più retta di marzo, come si fa ogni mese e qui ci siamo fermati, in attesa di capire poi cosa farà il Governo per queste scuole non statali, che devono comunque pagare i propri dipendenti sulla base di contratti di lavoro nazionali e di categoria.

Da sottolineare comunque è anche che NON tutti i genitori sono così “incavolati” con la scuola:  comprendono la situazione e molti rappresentanti di classe (avendo anch’io la loro deposizione scritta) hanno dato accordo al pagamento dei pasti e della retta, proprio nello spirito di sostenere la loro scuola materna.

“…mi spiace quello che sta succedendo ma nella classe…non c’è stata una lamentela per il pagamento.In più la maestra durante la settimana ci ha mandato messaggi vocali e lavoretti da fare…

“…(un’altra) ..sono d’accordo.Prima di partire in quarta, cerchiamo anche noi un dialogo con le maestre che sono disponibili”

“..la stessa identica cosa nella classe..;tante comunicazioni e videomessaggi con la maestra e nessuna polemica sui pagamenti…”

Quindi adagio a dire “tutti i genitori”; direi meglio , alcuni genitori, fors’anche a ragione, hanno o stanno reclamando.

Per i contatti poi tra maestra e bambini, i genitori stessi confermano che le nostre mastre sono presenti, si fanno sentire dai bambini, discutono con loro.

Anche questo va detto.  Certo si potrebbe fare di più e confermo che stiamo anche noi, da qualche giorno, cercando di attrezzarci per questi contatti con i piccoli, usando i mezzi mediatici.

Il Comune cosa potrebbe fare? Noi abbiamo la nota convenzione e l’Amministrazione ci trasferisce regolarmente quanto dovutoci (ora stiamo proprio discutendo per la nuova convenzione); i suoi due rappresentanti nel CdA sono presenti e attivi con noi per il buon funzionamento di questa scuola, che opera sul territorio per il bene dei bambini.

Non ci sono molte altre considerazioni: prima di criticare bisogna conoscere, poi valutare obiettivamente la situazione, sentire anche il parere dei genitori che sono soddisfatti di quanto fanno le maestre e la scuola, tenere presente che l’interesse unico è il bene dei bambini e delle loro famiglie che ce li affidano, comprendere che il problema Coronavirus non poteva essere nelle previsioni di nessuno in questa terribile entità, sperare che si possa arrivare a qualche soluzione, adoperarci tutti per un contributo reciproco civile, lasciando perdere le inopportune e sterili lamentele.

Genitori divisi

La decisione di richiedere l’intera retta di marzo divide anche i genitori. A dimostrazione Quadrelli invia una lettera scritta da alcune famiglie che, a differenza di chi non ha alcuna intenzione di pagare e sta meditando di ricorrere per vie legali o ritirare il proprio figlio, sostengono invece le misure adottate dal cda:

Egregio Direttore,

facciamo riferimento all’articolo pubblicato il 19 marzo scorso, nel quale viene riferito che i genitori dei bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia Porraneo sarebbero “in subbuglio” per aver ricevuto la comunicazione relativa al pagamento della retta mensile di marzo.

In qualità di rappresentanti dei genitori dei bambini frequentanti alcune sezioni della Scuola dell’Infanzia Porraneo, sentiti anche altri genitori, evidenziamo che il malcontento riportato nel citato articolo è lontano dai sentimenti della totalità delle famiglie.

È vero che ci è stato richiesto il pagamento della retta di marzo, che però comprende anche pasti e servizi di pre e dopo scuola che sono già stati erogati dalla Scuola nel mese di febbraio, ma è altrettanto vero che la Scuola ci ha spiegato – con più comunicazioni – che la FISM si sta adoperando per verificare la possibilità di un futuro rimborso, fermo restando che la chiusura della Scuola è, come noto a tutti, fatto non dipendente dalla volontà della medesima, ma causata dalla situazione di emergenza sanitaria in corso.

Noi genitori, inoltre, siamo costantemente in contatto con le insegnanti e con la coordinatrice che, compatibilmente con le limitazioni legate a questo difficile tempo di quarantena, non hanno mancato di far sentire la loro vicinanza ai bimbi con messaggi vocali o videomessaggi o ancora facendoci avere qualche idea utile per trascorrere il tempo con i nostri figli in maniera proficua.

Di fatto la Scuola ha ottemperato a quanto deciso e comunicato dalla Fism, per le scuole paritarie, in merito al pagamento delle rette. Siamo tutti consapevoli del momento difficile, senza precedenti, ma siamo certi che in collaborazione con tutto il personale della scuola sarà affrontato e gestito al meglio.

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