Regionali, tra Fontana-bis e Moratti spunta Garavaglia

Da sinistra, Letizia Moratti, Massimo Garavaglia e Attilio Fontana

Un anno alle elezioni regionali in Lombardia, poche settimane alla decisione di Attilio Fontana se ricandidarsi per il mandato-bis da governatore. Ma c’è sempre l’ombra di Letizia Moratti che incombe e per questo la Lega potrebbe giocare la carta Massimo Garavaglia, attuale ministro del turismo e già assessore regionale all’economia ai tempi della presidenza Maroni.

Il tempo stringe

La partita delle regionali del 2023 è ancora tutta da giocare, anche nel campo del centrosinistra che ancora sfoglia la margherita per individuare un candidato per l’ennesimo tentativo di assalto a Palazzo Lombardia. Ma il tempo stringe perché il centrodestra non vuole commettere l’errore, già costato caro alle comunali (anche a Milano e a Varese), di perdere troppo tempo nella scelta del candidato presidente, lasciando così terreno agli avversari, che sono già in piena campagna elettorale, come dimostra ad esempio il tour di ascolto sui territori lanciato da Alfieri e Astuti in questi giorni.

La “margherita” di Fontana

Il nodo è ovviamente su chi sarà il portacolori della coalizione, posto che ad oggi nessuno dei partner del centrodestra, nemmeno dopo il caos delle presidenziali, sembra intenzionato a mandare all’aria l’alleanza, soprattutto nelle regioni dove governa unito ormai da almeno un ventennio. Il presidente Attilio Fontana, qualche settimana fa, aveva rimandato «a marzo» una decisione sulla sua eventuale ricandidatura. Su cui fino a qualche mese fa in pochi avrebbero scommesso, soprattutto dopo la bufera giudiziaria che lo ha colpito in piena pandemia.

Moratti in pista

Ora però sul tavolo del centrodestra c’è anche il nome forte di Letizia Moratti, che scalpita per salire di grado e diventare la numero uno di Palazzo Lombardia, tanto più dopo che ha ricevuto persino l’investitura di Matteo Salvini come papabile candidata per il Quirinale. Difficile, di fronte a questa ipotesi di staffetta, dire di no, a maggior ragione se si considera che la Lega, stando ai sondaggi, non è più il primo partito della coalizione a livello nazionale e non può più pretendere di monopolizzare ad ogni costo le candidature delle due Regioni-simbolo del Nord che andranno alle urne, Lombardia e Veneto (dove il Doge Luca Zaia sembra intoccabile).

Opzioni deboli

Soprattutto se i candidati alternativi sono esponenti dal peso politico sicuramente incomparabile a quello dell’ex ministro e sindaco di Milano: i nomi circolati in questi mesi sono quelli dell’attuale assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi (entrato nella squadra di Fontana insieme alla Moratti per rafforzarla dopo le incertezze della prima fase della pandemia) e dell’ex ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio. A meno che il candidato non sia proprio Attilio Fontana, in nome di una riconferma che solitamente, quando si va in coalizione, non si nega mai a nessuno. E, nel caso della Lombardia, i successi della campagna vaccinale affidata a Guido Bertolaso potrebbero rappresentare un “atout” da spendere a favore dell’ex primo cittadino di Varese.

Il “carico” della Lega

Ci sarebbe però una terza via, ed è un’opzione alternativa che sta iniziando a prendere corpo con insistenza nei palazzi della politica regionale e nazionale. La Lega potrebbe mettere sul tavolo un “carico”, una carta forte per mantenere la Lombardia sotto lo “Spadone” dell’Alberto da Giussano (come peraltro rivendica senza se e senza ma il leader Matteo Salvini) e convincere gli alleati rispetto al nome di Letizia Moratti, che potrebbe non essere il più adatto per scaldare i cuori di un elettorato in parte da riconquistare dopo le controversie sulla gestione del Covid. Questa carta risponderebbe all’identikit del ministro del turismo Massimo Garavaglia, volto moderato della Lega di governo e già assessore all’economia a Palazzo Lombardia.

I possibili rivali

Figura autorevole e apprezzata anche dagli alleati, che potrebbe essere ideale anche per contrastare eventuali candidature tecniche che circolano nel campo del centrosinistra, come quelle del rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta o dell’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, a fianco dei profili più politici, come quello del sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Marzo sta arrivando e darà qualche risposta, su entrambi i lati del campo da gioco.

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