Rotonde a Busto: San Michele completata nel 2022, Magenta/Marco Polo slitta al ’24

La rotatoria di San Michele verrà completata nel 2023

BUSTO ARSIZIO – La rotatoria di San Michele verrà completata nel corso del 2022, quella tra via Magenta e via Marco Polo dovrà invece aspettare il 2024. Lo ha deciso la giunta Antonelli, che nella seduta di oggi, 22 giugno, ha rimodulato il cronoprogramma delle opere pubbliche finanziate dal “Piano Lombardia”, confermando lo stanziamento extra da quasi un milione di euro per completare le strade di collegamento al sottopasso di Sant’Anna. Via libera anche alla revisione delle destinazioni delle incompiute del centro (ex Borri e altre) da recuperare con il bando statale di rigenerazione urbana che ha assicurato a Busto 15 milioni di euro, sulla base delle indicazioni della Soprintendenza.

Sottopasso Sant’Anna: un milione in più

«Su proposta del sindaco», come si legge nel comunicato stampa della giunta, è stato «approvato l’incremento di spesa necessario alla realizzazione delle strade di collegamento al sottopasso di Sant’Anna: i costi, preventivati in 3 milioni di euro, sono saliti a 3 milioni e 980mila euro, a causa sia dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione e dell’energia determinato dalla situazione congiunturale, sia dalla necessità di prevedere nel quadro economico delle somme aggiuntive per interventi di rimozione di materiale rinvenuto nelle aree di progetto». Ancora eternit nascosto nel terreno.

La rimodulazione delle opere viabilistiche

Nuova tempistica per gli interventi parzialmente finanziati nell’ambito del “Piano Lombardia – Programma per gli interventi per la Ripresa Economica“.
Anticipata al 2022 la realizzazione della rotatoria di via San Michele/piazza Manzoni (interamente finanziata per 250mila euro).

Nel 2023 verranno realizzate:
– la rotatoria in zona industriale tra via Massari Marzoli/via Ferrario (interamente finanziata per 460mila euro);
– il recupero della villetta e la sistemazione delle aree esterne dell’ex calzaturificio Borri (finanziate per 150mila euro su un intervento da 600mila euro);
– la manutenzione straordinaria dei sovrappassi della SS 336, via del Roccolo e via Montegrappa (interamente finanziata per 500mila euro);
– la manutenzione straordinaria delle vie cittadine (interamente finanziata per 960mila euro);
– il collegamento ciclabile tra la stazione FS di Busto Arsizio e la stazione FNM di Castellanza (finanziata per 170mila euro su un intervento da 400mila euro).

Nel 2024 verrà infine realizzata la rotatoria tra via Magenta e via Marco Polo (interamente finanziata per 500mila euro).

Allo stato attuale sono già stati avviati i seguenti interventi:
collegamento stradale in località Sant’Anna con sottopasso ferroviario II Lotto (finanziata per 2,6 milioni di euro su un intervento da 3 milioni e 980mila euro), per il quale è in corso redazione progettazione esecutiva in due lotti
adeguamento sismico e antincendio degli edifici della scuola primaria Pontida dell’IC De Amicis, in via Pastrengo 3 (interamente finanziata per 400mila euro, lavori in corso di esecuzione);
interventi relativi alla sicurezza stradale, con particolare riguardo all’utenza debole in diversi tratti delle vie cittadine (finanziata per 140mila euro su un intervento da 320mila euro, progetto esecutivo approvato);
manutenzione straordinaria nella palestra della scuola primaria Pascoli dell’IC De Amicis, in via Samarate 110 (interamente finanziata per 140mila euro, lavori in corso di esecuzione).

Le nuove destinazioni del Pinqua

La nuova ripartizione delle destinazioni funzionali previste nel bando di rigenerazione urbana tocca in particolare l’ex Presidio militare austriaco di via Roma e villa Radetzky. Il primo, per la Soprintendenza, «non è adatto ad ospitare alloggi di residenza sociale» e verrà destinato al museo della fotografia, come già annunciato, mentre l’edificio di via Lualdi sarà destinato al social housing. E nel caso «emergesse che la superficie utile non fosse sufficiente, si interverrà sull’edificio dell’ex calzaturificio Borri, modificando la superficie utile dei singoli alloggi previsti dal progetto approvato dal Ministero». Cambia anche la distribuzione degli spazi all’ex Borri, «senza modificare la superficie totale oggetto di intervento, garantendo il mantenimento del volume edilizio della porzione centrale del complesso post-industriale».

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