BUSTO ARSIZIO – Il sottopasso di Sant’Anna costerà un milione in più, le bollette di luce e gas quasi un milione e 200mila euro in più. Le fibrillazioni dei prezzi sui mercati internazionali entrano a gamba tesa sul bilancio del Comune di Busto Arsizio. “Parlano” chiaro i numeri svelati in commissione bilancio dall’assessore alle finanze Maurizio Artusa, che ha illustrato la variazione di bilancio che dovrà essere approvata in consiglio comunale nella seduta convocata per martedì 31 maggio.
Il sottopasso “gonfia” il prezzo
Sono in particolare due i dati significativi che emergono dai conti di Palazzo Gilardoni. I 980mila euro in più destinati al finanziamento del sottopasso di Sant’Anna, recuperati in parte (320mila euro) con l’avanzo di bilancio e in parte (660mila euro) attraverso i mutui “spostati” dal capitolo dei progetti Pinqua (Borri e altre incompiute), per i quali lo Stato ha anticipato 750mila euro di contributo. «Un aumento, spiega Artusa, dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi dei materiali, ma anche al ritrovamento di eternit e alle bonifiche belliche» da effettuare sui terreni dove verranno realizzate le strade di collegamento. A questo punto l’opera, attesa da decenni per spezzare l’isolamento viabilistico del quartiere di Sant’Anna, finirà per costare in tutto, a meno di ribassi d’asta, la bellezza di 8,3 milioni di euro.
Il caro bollette
L’altra stangata ai danni dei conti del Comune è relativa alle bollette dell’energia. In tutto quasi 1,2 milioni, di cui 649mila euro in più per il gas e 528mila euro in più per l’illuminazione pubblica. Per finanziare l’extracosto delle bollette, l’amministrazione utilizzerà i 509mila euro erogati dallo Stato con il DL Energia e per la parte rimanente l’avanzo di bilancio. Sempre sul fronte energia, oltre 3 milioni di euro di dividendi Agesp sono stati compensati con «una partita di giro», come l’ha definita l’assessore Paola Reguzzoni, per rendere patrimonialmente più solida la società partecipata. Tra gli altri capitoli di spesa in aumento, 700mila euro per gli incarichi di progettazione per il PNRR, il fondo Tari (istituito nella controversa seduta di consiglio di fine aprile) per 36mila euro e alcuni capitoli dei servizi sociali, 100mila euro in più per i “figli del sindaco”, i minori affidati dal Tribunale, e 112mila euro di finanziamenti regionali per il “Dopo di noi”.