Emendamento Tari, crepa in maggioranza a Busto. Antonelli vota in dissenso da FdI

BUSTO ARSIZIO – Gli aumenti Tari passano, con l’impegno ad istituire un fondo di compensazione a favore delle attività economiche, ma nella maggioranza di centrodestra si apre la prima crepa. L’emendamento sul fondo viene firmato solo da Lista Antonelli, Lega e Forza Italia, con il sostegno del sindaco Emanuele Antonelli: ma il suo partito, Fratelli d’Italia, esprime «perplessità» e si smarca dal resto della maggioranza, astenendosi sull’emendamento. E alla fine, dopo il voto favorevole dell’intero centrodestra sulle tariffe Tari, dall’antonelliano Matteo Sabba arriva il “cazziatone” ai colleghi di FdI, bacchettando il loro «consigliere anziano» (il coordinatore Massimiliano Nardi): «Incomprensibile votare contro l’emendamento e poi a favore della delibera emendata».

Gli aumenti Tari

Siccome il piano finanziario Tari si basa sui valori del 2020, a far scattare gli aumenti sono sostanzialmente le mancate riscossioni degli accertamenti sull’evasione del 2020, anno funestato dal Covid in cui l’amministrazione ha emesso solo le cartelle che andavano verso la prescrizione. In tutto circa 600mila euro incassati in meno, che oggi pesano sulle previsioni del 2022. E che portano il “quantum” netto da coprire con la tariffa dai 14,7 milioni del 2021 ai 15,3 milioni del 2022. Così da far scattare aumenti del 3,56% medio per le utenze domestiche (famiglie) e dell’8% per le utenze non domestiche (imprese).- Numeri illustrati dall’assessore al bilancio Maurizio Artusa.

L’asse Lega-Fi-Lista Antonelli

«Aumenti inaccettabili per la Lega, che si era già impegnata per evitarli rispetto a quelli, più alti, che erano stati prospettati» ammette il presidente della commissione bilancio Simone Orsi. «Non possiamo pensare di tartassare le fasce produttive già penalizzate da un biennio Covid e dagli effetti collaterali della guerra». Ed è il capogruppo della Lista Antonelli Marco Lanza ad annunciare l’emendamento firmato insieme ai colleghi di Lega e Forza Italia. «Sono aumenti obbligati, necessari per far quadrare i conti, ma la sproporzione a sfavore dei commercianti e delle PMI è da mitigare. Non è demagogia ma senso civico». L’altro leghista Massimo Rogora confessa: «Da commerciante mi sento un po’ a disagio. Ben venga l’emendamento, ma ci vorrebbero più controlli contro chi evade».

L’emendamento

E così l’ala moderata della maggioranza di centrodestra si unisce per chiedere, da un lato, di «istituire, nell’attesa e nell’auspicio che intervenga il governo centrale, un fondo su cui far confluire le economie relative al Fondo Tari 2021, con la finalità di offrire parziale ristoro agli operatori economici», e dall’altro di «valutare una revisione delle percentuali di suddivisione tra le utenze, oggi pari a 48% e 52%». Il fondo di compensazione, spiega Matteo Sabba (Lista Antonelli), «parte dal residuo del 2021 di circa 36mila euro. Non è molto, ma è un punto di partenza, uno strumento che speriamo possa essere rimpinguato da eventuali azioni governative o da avanzi di amministrazione e che porti a tavoli con le associazioni per selezionare le attività che necessitano di aiuto».

FdI non firma

E se Gigi Farioli (PRL) boccia l’emendamento come «una foglia di fico sugli aumenti», mentre il PD, per voce di Valentina Verga, parla di «una toppa di cui non si comprende il senso, visto che è improbabile che il governo vada a stanziare soldi per la Tari», a fare clamore è Fratelli d’Italia che si sfila, con il consigliere delegato ai negozi di vicinato Paolo Geminiani che plaude al «lavoro serrato» della maggioranza che ha permesso di portare in delibera «aumenti sensibilmente ridotti rispetto alle prospettive iniziali. Impopolari anche se necessari. Non starò a polemizzare sul governo dei migliori, ma l’8% della Tari non cambierà i bilanci, ora sono la paura e l’incertezza che farà chiudere le attività». E il capogruppo Luca Folegani svela le sue «perplessità sull’iter» dell’emendamento e sulla proposta del fondo.

Il sindaco difende il fondo

Ma il sindaco di Fratelli d’Italia Emanuele Antonelli vota a favore, in dissenso con il suo partito, e difende il fondo contrattaccando rispetto alle critiche dell’opposizione: «Ma voi pensate che non stiamo facendo razionalizzazione dei costi? Ci facciamo un mazzo pazzesco tutti i giorni con tutte le società del gruppo per contenere i costi, e Farioli che è stato sindaco per dieci anni ha una colpa doppia nel ritenere possibile quello che dice. È anche per questo che non penso che farò mai il consigliere dopo aver fatto il sindaco». E anche se il governo non stanzierà fondi per la Tari, «se da qua a quando si pagherà la Tari potremo liberare risorse grazie a fondi del governo per coprire gli aumenti delle bollette, queste confluiranno in questo fondo per alleviare la Tari».

Il dibattito

Al di là della partita interna alla maggioranza, la minoranza ha bocciato su tutta la linea il piano Tari. «Cosa abbiamo fatto per cercare di contenere i costi?» chiede il capogruppo PD Maurizio Maggioni, che chiede di «riflettere sul dato Arera dei costi standard, 11,2 milioni contro un costo reale di 15,4 milioni». Parla di servizio in cui «la qualità si abbassa e le tariffe aumentano» il capogruppo di BaC Gianluca Castiglioni, mentre Gigi Farioli (PRL) salva l’assessore Maurizio Artusa («si trova a prendere atto di un percorso») ma è impietoso sul piano Tari, che «non aumenta rispetto al 2021», ma viene definito «frutto malato di un non percorso attuato, che compie scelte fortemente penalizzanti per le imprese e le famiglie numerose». Il gruppo PRL però vota a favore dell’emendamento Lega-FI-Antonelli, mentre BaC si astiene. Dopo il voto favorevole sul piano Tari (13 a 8 per la maggioranza che si ricompatta), c’è finalmente il tempo per discutere la mozione delle minoranze sulla sperimentazione della raccolta puntuale dei rifiuti a Sant’Edoardo.

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