Ryanair, 3000 esuberi e aerei a terra fino a luglio: Due anni per tornare alla normalità

ryanair bagaglio mano

MALPENSA – Stop al 99% dei voli fino a luglio e una prospettiva di 3000 tagli al personale (su circa 13mila dipendenti totali sparsi per l’Europa) per fronteggiare la crisi che si è abbattuta sul trasporto aereo per l’emergenza Coronavirus e che ridurrà in prospettiva del 35% le previsioni di traffico nel periodo aprile 2020-marzo 2021. «Per tornare alla normalità potrebbero volerci due anni» la previsione di Ryanair, la compagnia low cost irlandese che è tra i vettori principali all’aeroporto di Malpensa. E che vede “nero” per il prossimo futuro, anche a causa delle «distorsioni alla concorrenza» causate dagli aiuti di Stato alle compagnie di bandiera, oltre 30 miliardi di euro di “doping” contro il mercato.

Le previsioni

Una situazione pesantissima, che potrebbe portare Ryanair a tagliare 3mila posti di lavoro perché, ha dichiarato oggi la compagnia fondata da Micheal O’Leary, ci potrebbero volere almeno due anni perché la domanda dei passeggeri torni alla normalità. I tagli riguarderebbero principalmente piloti e personale di bordo. La compagnia aerea valuta inoltre riduzioni salariali fino al 20% e la chiusura di una serie di basi in Europa fino al recupero del traffico. L’amministratore delegato del gruppo Michael O’Leary, che si era ridotto la retribuzione del 50% per aprile e maggio, ha deciso di estendere questa riduzione per l’intero esercizio finanziario, fino a marzo dell’anno prossimo, mentre rinegozierà con Boeing le consegne dei nuovi aeromobili ordinati per sostenere la crescita della compagnia, che aveva messo in cantiere importanti investimenti anche su Malpensa.

Le prospettive di traffico

«A causa delle restrizioni di volo introdotte in tutta Europa», Ryanair prevede di operare meno dell’1% del suo programma di volo di linea tra aprile, maggio e giugno 2020, con un traffico di meno di 150.000 passeggeri, inferiore del 99,5% al ​​budget di 42,4 milioni di passeggeri, mentre nel secondo trimestre (luglio-settembre), quando si prevede un certo ritorno ai servizi di volo, il vettore irlandese prevede di non superare il 50% del suo obiettivo di traffico originale di 44,6 milioni nel secondo trimestre. Per l’intero anno che si concluderà nel marzo 2021, la prospettiva ad oggi è di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri, oltre il 35% al ​​di sotto del suo obiettivo originale di 154 milioni. «Ci vorrà del tempo prima che i volumi dei passeggeri ritornino», anche a causa di restrizioni, come la riduzione del fattore di riempimento degli aerei, che lo stesso O’Leary ha già contestato.

Gli aiuti di Stato

Ryanair prevede inoltre che «il traffico su orari di volo ridotti sarà stimolato da importanti sconti sui prezzi e vendite sottocosto da vettori di bandiera» supportate da «aiuti di Stato (o nazionalizzazione nel caso di Alitalia)». Queste tariffe più basse richiederanno incentivi aggressivi sui prezzi degli aeroporti per incoraggiare i passeggeri a viaggiare e Ryanair continua a chiedere ai Governi dell’UE di tagliare le tasse sui passeggeri, le tasse aeroportuali e le tasse di partenza su base industriale come alternativa migliore al “doping” degli aiuti di Stato selettivi per i vettori di bandiera. Come chiesto di recente anche da easyJet con la proposta di sospensione della tassa d’imbarco.

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