Salvataggio Pro Patria: andata e ritorno a Napoli. Alberti evoca Giorgio Campo

NAPOLI – In campo nel ricordo di Campo. Filtra un moderato, seppur cauto, ottimismo dal rendez-vous avvenuto ieri pomeriggio a Napoli per il salvataggio della Pro Patria. Negli uffici del Consorzio Sgai, in pieno centro città, l’imprenditore David Alberti e il commercialista Mancini – rappresentanti del pool made in Busto – hanno incontrato l’avvocato Antonio Muro e il presidente Domenico Citarella. Una discesa, quella dell’ex portiere tigrotto (qui la scheda) nel ruolo di trait d’union, che sarebbe scaturita proprio dal ricordo degli anni in biancoblù e dall’esempio dell’allora presidente Giorgio Campo, il compianto imprenditore edile gelese che si prese a cuore una Pro Patria sprofondata in Eccellenza.

Qui Napoli: massima disponibilità

Sebbene il riserbo sui contenuti dell’incontro sia ovviamente (e giustamente) totale, il Consorzio Sgai, attuale proprietario del 90% delle quote della Aurora Pro Patria 1919, avrebbe mostrato e confermato piena disponibilità a trovare un punto d’incontro.

Qui Busto: ora la proposta

Le basi della trattativa insomma sono state poste: ora però la cordatina bustocca dovrà diventare una vera e propria cordata per dare sostanza al progetto, al momento supportato da imprenditori legati affettivamente alla Pro Patria, e formulare una proposta.

Alberti e il progetto imprenditoriale

E un ruolo determinante lo ha già rivestito e lo rivestirà ancor di più David Alberti, giovane imprenditore con all’attivo più aziende, non solo nel campo della sorveglianza e delle investigazioni. E come ogni manager che si rispetti, Alberti – oltre a metterci la faccia per provare a salvare la Pro Patria – avrebbe però preteso a monte un progetto imprenditoriale.

Il ruolo dell’Amministrazione

Ma per coinvolgere imprenditori nella Pro Patria, che dovrà diventare un’azienda manageriale e dovrà essere gestita come tale, servono le strutture. Così come è messo lo stadio Speroni, senza parcheggi e senza campi d’allenamento per le giovanili, nessun progetto potrebbe mai attirare investitori, ma solo gente che “butta via” i soldi. Insomma anche la politica dovrà cambiare registro. E in fretta, iniziando a mantenere le promesse sui campi in sintetico.

Il futuro

Ora non resta che attendere, mettere insieme le forze, trovare nuovi compagni di viaggio, condividere un percorso e volare nuovamente a Napoli per concludere la trattativa e salvare quindi la Pro Patria, perfezionando l’iscrizione alla prossima serie C e pianificando le prime mosse per la nuova stagione, a cominciare dal ritiro. Con un sottinteso da non sottovalutare mai: chi prima arriverà a salvare la Pro Patria, garantendole un futuro solido, sarà ovviamente il benvenuto.

Pro Patria Napoli Campo – MALPENSA