Samarate, in 120 contro i tagli alle scuole. La Lega: «Non sono 40mila euro in meno»

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SAMARATE – Sul piano di diritto allo studio è scontro frontale in consiglio comunale. «Il taglio non è di 39mila euro ma solo di 12mila» rassicura l’assessore all’istruzione Linda Farinon. Ma non convince appieno né l’opposizione (che abbandona l’aula al momento del voto) né i i genitori mobilitati dal consiglio d’istituto contro la riduzione delle risorse a disposizione delle scuole.

In 120, arrabbiati, ad osservare

Una seduta molto partecipata, quella di ieri sera, lunedì 30 settembre. In Biblioteca si sono presentate circa 120 persone, in gran parte genitori dei bambini che frequentano le scuole, che hanno risposto alla mobilitazione lanciata dai rappresentanti del consiglio d’istituto, allarmati per il taglio da 39mila euro al Piano di diritto allo studio annunciato in commissione settimana scorsa. Una cifra che la maggioranza ha provato a ridimensionare, spiegando come i tagli effettivi siano limitati alle attività didattiche aggiuntive, per un totale di circa 12mila euro (riferiti alle borse di studio e al contributo per i trasporti), invece dei 39mila contestati dalle opposizioni. L’assessore Farinon ha rimarcato l’incremento di risorse per le scuole dell’infanzia e la conferma del servizio di psicopedagogia. Su altre riduzioni che compaiono nel piano, è stato spiegato che non si tratta di veri e propri tagli: dai contributi per le manutenzioni, in parte spostati sui capitoli generali dei lavori pubblici, alle minori risorse a copertura dei pasti delle mense scolastiche, dovuto al minor numero di alunni iscritti al servizio. «In dieci anni, è il primo piano di diritto allo studio che vede una contrazione di risorse» rimarca il capogruppo di maggioranza ed ex sindaco Leonardo Tarantino. «È vero che ci sono meno soldi, ma se guardiamo al trend storico l’incremento è costante. La coperta dell’amministrazione purtroppo è corta, ma ricordo che a luglio la prima variazione di bilancio è stata in gran parte dedicata ai fondi per il sociale e per l’istruzione».

“Microfoni aperti” anche ai genitori

Dai banchi delle opposizioni sono piovute critiche, a partire da quella di «scarsa attenzione per il sostegno ai bambini» rivolta da Rossella Iorio (Progetto Democratico), fino alle accuse, fatte sia dal Pd che da Forza Italia, nei confronti della scelta di potenziare lo staff di segreteria del sindaco, investendo risorse che si sarebbero potute destinare al piano di diritto allo studio, per evitare i tagli. Ma stavolta sono stati proprio i genitori, con la loro massiccia mobilitazione, a mettere sulla difensiva l’amministrazione samaratese a trazione leghista. Tanto da concedere un’inusuale possibilità di parlare in aula anche anche ai rappresentanti dei numerosi genitori presenti e visibilmente «arrabbiati» per i tagli alle scuole. Il presidente del consiglio d’istituto Alessandro Cenci, che aveva lanciato un appello a presidiare il consiglio comunale contro i «tagli per 40mila euro che vanno ad incidere sulla continuità didattica e che senza dubbio alcuno ricadranno sulle spalle dei genitori», ha stigmatizzato la mancata collaborazione tra l’amministrazione e il mondo della scuola, lanciando il guanto di sfida all’esecutivo, con l’invito rivolto al sindaco e agli assessori ad autotassarsi per sopperire ai tagli, «proprio come fanno i genitori degli alunni per coprire necessità didattiche, dalle lavagne multimediali ad altro». Al momento del voto, le opposizioni si sono fatte da parte e hanno abbandonato l’aula, lasciando che fosse la sola maggioranza ad approvare il Piano di diritto allo studio.

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