Samarate sorda alle idee ecologiste. Iorio: «L’amministrazione usa i soldi per altro»

SAMARATE – Le campagne plastic free e zero waste sembrano essere finalmente entrate nella sensibilità di molti anche in Italia: una coscienza ecologica che sta muovendo singoli cittadini ed enti pubblici, decisi a muovere i primi passi per diminuire i comportamenti dannosi per il pianeta. Una questione di educazione in primis, secondo molti. Ecco perché spesso si parte dalle scuole, con gesti come la distribuzione di borracce in alluminio agli alunni per disincentivare l’utilizzo delle bottiglie in plastica: è successo a Milano, e, in provincia di Varese, a Cavaria con Premezzo. E a Samarate? «Da noi l’amministrazione non presta interesse a queste tematiche. E quando viene sollecitata in questa direzione, risponde che ci sono altre priorità» commenta Rossella Iorio, consigliere di Progetto Democratico.

«Amministrazione sorda»

Proprio il primo giorno di scuola è diventato l’occasione per fare, come nel caso di Cavaria, o almeno proporre, come ha fatto Anna Zambon (Pd) a Gallarate. E Iorio, condividendo il suo pensiero sulla Bacheca Civica di Samarate, si è chiesta perché Samarate non possa fare altrettanto: «Niente, nella nostra città lo abbiamo proposto, abbiamo anche proposto di regalare le borracce, di finanziare progetti, di collaborare con le scuole, di controllare le casette dell’acqua, di togliere la plastica dalle mense, e tante altre piccole proposte con un solo obiettivo, agire! Ma l’amministrazione non vede una priorità in questi argomenti, pensa che la plastica sia un bene indispensabile e che non serva a niente iniziare ed educare su questi temi. Non siamo d’accordo e continueremo ad essere propositivi, per noi il futuro è importante!». Da fare, insomma, ci sarebbe molto: «Ma ogni volta, nelle sedi in cui abbiamo potuto fare delle proposte – anche subito dopo l’insediamento della giunta Puricelli, c’è stato poco interesse. Con il discorso che puntualmente prendeva una piega politica».

La plastica alla festa del Pd

Proprio gli esempi di Cavaria e Milano hanno mostrato che, a ben vedere, la coscienza ecologica non ha un colore o una tessera di partito. Ma la proposta di Iorio è stata tacciata di «arroganza e incoerenza», anche perché è spuntata la fotografia della festa del Partito Democratico dello scorso luglio, con tanto di piatti e bicchieroni di plastica usa e getta. Da qual pulpito, si direbbe. «Nessuno qui vuole mettersi su un piedistallo, non mi arrogo di essere dalla parte del giusto. Anzi, il senso è proprio quello di cominciare a cambiare le proprie abitudini. Le stoviglie in plastica di quella festa le avevamo già: le abbiamo utilizzate e smaltite nel modo corretto, anziché comprarne altre o buttarle direttamente – spiega Iorio -. Attaccarsi a quella foto (che mostra un solo episodio) significa non capire che è importante, invece, proporre delle idee, iniziare un percorso che, se parte dall’amministrazione comunale, viene recepito da tutti».

«Volendo i soldi ci sono»

Abbiamo un assessorato alla Cultura e uno all’Istruzione – continua Iorio – e il rispetto dell’ambiente è questione di cultura, e può e deve partire anche dalle scuole. I modi per fare qualcosa, insomma ci sono». Sicuramente non si tratta di iniziative a costo zero «ma dubito non ci siano fondi europei o regionali da sfruttare. E mi sembra che quando si vuole i soldi li trovano: perché dare 800 euro al mese all’assistente del sindaco e non si utilizzano, per dirne una a caso, per fare i controlli alla casetta dell’acqua? Se si vuole i soldi si trovano, ma non capiamo altro: quali sono le priorità di questa amministrazione?»

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