SAMARATE – Le notizie distanti dei Tg che, all’improvviso, diventano prossime. Non più una serie di fatti che riguardano altri, ma storie di persone che vivono la tua comunità. E’ iniziato con questa riflessione di don Nicola Ippolito, parroco di Samarate, il momento di preghiera per Stefania Pivetta, per la figlia Giulia e per il figlio Nicolò, che lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Circolo di Varese.
Il momento del silenzio
Davanti alla comunità arrivata nella serata di oggi, venerdì 13 maggio, nella chiesa della Santissima Trinità di Samarate don Nicola ha poi scandito rivolgendosi a Ines Lusto e Giulio Pivetta, i genitori di Stefania, e a Mirko, il fratello della donna: «Adesso è il momento del silenzio». Silenzio e preghiera per Stefania e per Giulia, 16 anni, uccise dalla furia di Alessandro Maja, 58 anni, marito della prima e padre della seconda nella casa di via Torino a Samarate dove la famiglia viveva. Silenzio e preghiera «Soprattutto per Nicolò ha detto don Nicola – Che in questo momento ne ha estrema necessità».
Forza Nicolò
Maja non ha risparmiato nemmeno il figlio 23enne nella mattanza. Nicolò che, ed è notizia di oggi «Sta lentamente migliorando – spiega il sindaco di Samarate Enrico Puricelli, presente in chiesa – Me lo hanno comunicato i famigliari poco fa. Una famiglia straordinaria con la quale l’intera comunità sta condividendo questo momento terribilmente difficile. Non saranno mai soli».
Ferita lacerante
Don Nicola ha scelto i misteri dolorosi «Quelli della crocifissione di Cristo; che non sono preghiera di disperazione ma di speranza. La stessa di cui la Madonna è sempre stata custode. La speranza che ci deve sostenere davanti a questo peso grande e grave. Affinché questa ferita profonda e lacerante che ci tormenta tutti possa, con il tempo, trasformarsi in cicatrice. Profonda, indelebile, ma non più ferita aperta sul cuore». Domani alle 15, nella stessa chiesa, saranno officiati i funerali di Stefania e Giulia.