Samarate celebra la Shoah con la pietra d’inciampo per Magnaghi

Samarate Pietra Inciampo Magnaghi

SAMARATE – «L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male». È nello spirito di questo insegnamento di Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, che l’amministrazione comunale di Samarate, insieme ad Anpi Samarate – Verghera, ha organizzato la cerimonia per la posa della prima pietra d’inciampo dedicata ad Amedeo Magnaghi, nato a Samarate nel 1893 e deportato a Mauthausen nel marzo 1944 dove fu assassinato il 6 gennaio 1945.

Il programma

La data scelta per la cerimonia è tutto tranne che casuale: il 27 gennaio, infatti, è stato scelto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah” in memoria dell’abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Aushwitz da parte delle truppe dell’Armata Rossa.
La giornata di venerdì inizierà alle 10:30 in piazza Italia con l’inno nazionale e l’intervento delle autorità, dell’Anpi e dei familiari di Amedeo Magnaghi. In seguito, si procederà con la posa della pietra d’inciampo con accompagnamento musicale e benedizione. Non potrebbero mancare anche la lettura di poesie e alcuni momenti di riflessione con gli alunni dell’Istituto Comprensivo Manzoni di Samarate e dell’Istituto Comprensivo Croce di Ferno. Concluderà l’evento un’esibizione della violinista Luiza Toska.

Cosa sono le pietre d’inciampo

Per tenere viva la memoria degli orrori che hanno subito le vittime dei campi di concentramento, l’artista Gunter Demnig ha ideato il concetto di “pietra d’inciampo”. Si tratta di un piccolo blocco di pietra ricoperto d’ottone, posto nel luogo dove un deportato ebbe l’ultima residenza. L’obiettivo è infatti di creare un inciampo emotivo e mentale che mantenga viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazi-fascista nel luogo simbolo della vita quotidiana – la loro casa – invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto in quel luogo e in quella data, per non dimenticare. Sulla pietra si possono trovare incisi il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione e la data della morte. Grazie a un passa-parola molto efficace, oggi se ne contano in oltre 2.000 città in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria.

samarate pietra inciampo magnaghi – MALPENSA24