Elezioni regionali, è iniziata la sfida: tutti i derby tra i candidati varesini

VARESE – La sfida al 30% di Fratelli d’Italia, il risultato della Lega per capire se l’emorragia di voti è finita, ma anche il peso politico di Letizia Moratti e dell’alleanza che la sostiene e lo stato di salute del Partito democratico e del centrosinistra in una Lombardia che da 28 anni a questa parte è ben salda nelle mani del centrodestra. Ma in vista delle prossime elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, oltre ai grandi temi strettamente legati alle urne ci sono anche i derby tra candidati interni a ogni lista o coalizione.

Sfide da giocare “in casa” (nelle diverse case) e che rendono la campagna elettorale in corso frizzante e alquanto interessante. Vediamo quali sono le sfide a due, in qualche caso a tre, che già in fase di composizione delle liste (dietro le quinte) hanno destato interesse e perfino qualche frizione. Partendo dai più attesi, ovvero i Fratelli che puntano al sorpasso per attestarsi quale primo partito anche nei palazzi della Regione.

FdI: derby cittadino, con antenne accese su Varese

“Hanno fatto una lista su misura per Martignoni e Caruso”. Questo il commento di qualcuno nel momento in cui Fratelli d’Italia, dopo tanto trambusto, ha svelato gli otto candidati al consiglio regionale. E la sfida, in effetti, per strappare il biglietto per Milano è tra i due gallaratesi Giuseppe De Bernardi Martignoni (primo a sinistra nella foto sotto) e Francesca Caruso (la seconda nella foto), rispettivamente presidente del consiglio comunale e assessore alla sicurezza nella Città dei due galli. Ma chi come Martignoni sa bene cosa significa “intercettare” le preferenze ha già avuto modo di mettere tutti in guardia: «Un conto è il voto alla lista, un conto è far scrivere sulla scheda nome e cognome». Entrambi sono stati più volte candidati (comunali, provinciali, politiche). Il dato delle comunali 2021 (307 Martignoni e 160 Caruso) non può essere un riferimento, anche perché a questo giro i due Fratelli gallaratesi non hanno fatto il “ticket cittadino”.

Anzi, Caruso era presente al Palace con Luigi Zocchi (ultimo nella foto) e Martignoni si dice che potrebbe farlo con Romana Dell’Erba (si dice, lo ripetiamo). Ovvero i gallaratesi si “alleano” con i due candidati varesini. Altro derby interno ai Fratelli. Con Zocchi non nuovo alle regionali (si candidò nel 2010 con il Pdl – 4.042 voti – ma non venne eletto) e Dell’Erba esordiente e che da “underdog” della partita potrebbe mettere a segno la sorpresa. Soprattutto se i Fratelli dovessero far scattare il terzo consigliere.

Ne resterà uno solo

I bookmakers danno la Lega a 1. Nel senso: a un solo consigliere eletto rispetto ai tre eletti nel 2018. Prospettiva questa che ha già innescato una serrata competizione, soprattutto tra i due big in lista ed entrambi consiglieri uscenti. Ovvero Francesca Brianza (al centro nella foto sotto) ed Emanuele Monti. Lo storico elettorale dice che entrambi sono alla terza campagna per le regionali. Entrambi candidati per la prima volta nel 2013, Brianza venne eletta (seconda della lista) con 1.561 preferenze, mentre Emanuele Monti rimase fuori per un pelo (ma subentrò in corsa) con 1289 preferenze. La sfida tra i due si ripropose nel 2018, giro che sancì l’exploit di Francesca Brianza (4.376 voti di preferenza) e quasi il raddoppio dei voti per Emanuele Monti. Entrambi eletti.

Ma i due, oltre a non perdersi di vista dovranno guardarsi alle spalle da Claudia Mazzetti (la terza da sinistra nella foto), la quale pur non avendo la pressione di chi è chiamato a confermarsi, non ha certo il ruolo di chi è stato messo in campo con il solo obiettivo di portare acqua alla squadra. Il risultato elettorale della gallaratese, infatti, offrirà una lettura interessante alla geografia interna al Carroccio.

Forza Italia a due punte e mezzo

Qui tutti sanno che non sono più i tempi d’oro di quando le preferenze si contavano a grappoli. I “mister preferenze” fanno parte di un passato aureo sempre più lontano. E forse, anche i 3.420 personali che Angelo Palumbo incassò nel 2018 assomigliano a una “Cima Coppi” del Giro d’Italia. Però la caccia è aperta e i cacciatori con il carniere più ampio sono Pietro Zappamiglio (Il primo nella foto) e Simone Longhini (al centro nella foto). Entrambi al secondo giro, perché tutti e due erano in lista cinque anni fa. Quando Pietro Zappamiglio non venne eletto ma incassò ben 1.724 voti personali e Longhini arrivò a 1.016.

In Forza Italia il terzo incomodo (ma che potrebbe fare molto comodo al partito) è Mimmo Esposito. Volto noto della politica varesina, consigliere comunale a Palazzo Estense e re del “voto della buca”. Esposito alle ultime amministrative (anno 2021, mica un secolo fa) ha raccolto circa 700 preferenze, grazie alla sua abilità di ascolto e alla sua capacità di dare risposte ai piccoli (ma fastidiosi) problemi dei cittadini. Certo il Comune non è la Regione, ma Mimmo (tutti lo conoscono così) sulla carta ha una rete di contatti molto ampia e un “gazebo” sempre allestito nel locale in cui lavora.

Due derby meglio di uno

Siamo in “casa Moratti”. E qui la sfida è doppia e incrociata. Una è interna al terzo polo e l’altra è di coalizione. Quella interna alla lista di Italia Viva – Azione vede in prima linea l’evergreen Gigi Farioli (In maglia gialla nella foto) e il sindaco del 70% di consenso Giuseppe Licata (al centro nella foto sotto). E qui sarà interessante capire chi, all’interno del recinto, ha più peso politico. Farioli può contare sull’esperienza: è stato consigliere regionale e nel 2005 è rimasto fuori mettendo però a segno il terzo miglior risultato di lista con 4.617 preferenze. Licata è il volto giovane, ma ha già una buona esperienza in politica: due volte sindaco a Lozza, è stato consigliere provinciale e anche candidato alle regionali del 2013 con il Centro Popolare Lombardo (incassò 284 voti personali).

E poi c’è la sfida incrociata, poiché le liste che sostengono Moratti sono due, ma potrebbe scattare un solo seggio. E quindi il mister preferenze del Terzo Polo dovrà anche tenere d’occhio “i cugini” e tra questi sicuramente Luca Daniel Ferrazzi. Vecchia volpe della politica e delle elezioni regionali. Il gallaratese a Milano è stato anche assessore all’Agricoltura e l’ultima elezione l’ha strappata nel 2013 con la maglia della Lista Maroni e 1996 preferenze. Ora dopo 5 anni pausa è tornato in campo, ma mica “per pettinare le bambole”.

Se la giocano senza farsi male

Prima delle politiche dell’ottobre scorso le aspettative erano ben altre e il sentimento politico diceva che il Partito democratico avrebbe potuto mettere a segno la doppietta in provincia di Varese eleggendo due consiglieri. Poi la debacle romana che ha cambiato un po’ le carte in tavola. Non per Samuele Astuti, capolista e che parte dalle 4.474 preferenze incassate nel 2018. In quel tempo in campo c’era Paolo Bertocchi (quello fu derby vero) che incassò più o meno la metà dei voti dell’ex sindaco di Malnate. Questa volta lo sfidante interno è Luca Carignola, espressione del Pd varesino di cui è segretario. Certo la partita è tutta nelle mani di Astuti, ma sarà interessante vedere quale sarà il risultato finale.