È morto Erminio Carabelli. A Somma ha creato un Centro per cerebrolesi unico in Italia

Erminio Carabelli ragioniere morto

SOMMA LOMBARDO – Si svolgeranno domani, 24 gennaio, nella Chiesa parrocchiale di Caronno Varesino, i funerali di Erminio Carabelli, morto lo scorso venerdì all’età di 88 anni
Capitano degli alpini e noto commercialista di Carnago, a Somma Lombardo aveva creato la onlus “Per andare oltre” specializzata nel recupero dei ragazzi colpiti da gravi lesioni cerebrali che sfociano nel coma. Si tratta di una realtà unica in Italia, tanto che l’amministrazione comunale nel 2014 decise di conferirgli la cittadinanza onoraria. 

Sommese onorario 

«Per il suo impegno, la dedizione e l’amore posti al servizio delle famiglie coinvolte nella drammatica esperienza di un congiunto in stato di coma, per l’affetto che pone quotidianamente nei confronti delle persone cerebrolese, e per aver sognato e realizzato nella nostra città, con cadenza e passo alpino, il progetto Casa Amica, luogo di impegno materiale e spirituale a favore delle persone disabili, nel ricordo del figlio Cesare». Fu questa la motivazione ufficiale con cui il consiglio comunale di Somma Lombardo gli conferì la cittadinanza onoraria. Anche Caronno Varesino, suo Comune di residenza, lo premiò con il Sigillo, la benemerenza civica, per la sua preziosa attività iniziata oltre vent’anni fa per colmare un vuoto nell’assistenza sanitaria pubblica offrendo sostegno alle persone uscite dal coma e ai loro famigliari. A indicare il suo nome tutto il Gruppo Alpini di Castronno. Carabelli, infatti, è stato capitano della 77esima compagnia del battaglione Belluno.

L’impegno sociale 

Nel 1997 fondò “Per andare oltre”, associazione che a Somma ha aperto prima un Centro socioeducativo  specializzato nella cerebrolesione acquisita (diventato un polo d’eccellenza riconosciuto a livello nazionale) e poi, sempre all’interno della struttura di piazza Scipione, una serie di alloggi a tempo determinato destinati a quei ragazzi, rimasti vittima di violenti traumi cranici provocati da incidenti stradali, infortuni sul lavoro o disavventure sportive, come primo passo verso la riconquista dell’indipendenza (nel video qui sopra, registrato un anno fa, Carabelli racconta la nascita dell’associazione). Il prossimo obiettivo è il recupero del Lascito Aielli con l’ennesimo progetto di altissima valenza sociale che andrà avanti anche senza di lui.  
Grazie alla sua intraprendenza contagiosa, è riuscito a creare un gruppo in grado di dare una risposta a tanti ragazzi e alle loro famiglie rimaste sole a convivere con un dramma che ha cambiato in un attimo le loro vite per sempre. «Il nostro unico obiettivo – spiegava sempre Carabelli con una semplicità disarmante – è essere utili». Lui è riuscito ad andare molto oltre, lasciando un segno indelebile.

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