A Castellanza l’addio a Mirella Cerini. “Scortata” dalle fasce tricolori dei sindaci

CASTELLANZA – Morta da sindaco, con la fascia tricolore indosso, e “scortata” da un muro di fasce tricolori di sindaci del territorio nel giorno del suo ultimo saluto. Mirella Cerini è stata accompagnata dall’affetto travolgente di tutta Castellanza, ma anche degli «ottimi sindaci» della provincia di Varese e dell’Altomilanese, come li ha definiti il vicario dell’Arcivescovo di Milano monsignor Luca Raimondi al termine della cerimonia funebre. Concelebrata, tra gli altri, con il parroco di Castellanza don Gianni Giudici, con il decano don Federico Papini (parroco di Fagnano Olona) e con monsignor Gianni Cesena, vicario episcopale per la zona di Lecco. Fa rumore l’assenza di Regione Lombardia: a rappresentarla c’era solo il consigliere di Italia Viva Giuseppe Licata.

L’abbraccio ai genitori

Don Luca Raimondi ha voluto abbracciare personalmente i genitori di Mirella Cerini, la mamma Gabriella e il papà Giorgio, presenti insieme ai familiari e ai parenti accanto alla bara, presidiata da due agenti della Polizia locale. In prima fila ci sono il Prefetto Salvatore Pasquariello e i parlamentari Alessandro Alfieri e Maria Chiara Gadda, a fianco della vicesindaco, ora sindaco reggente di Castellanza, Cristina Borroni, e del presidente dalla Provincia, in fascia blu, Marco Magrini. Dietro di loro i rappresentanti delle forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Esercito, Caserma Nato. Nella navata laterale dedicata ai sindaci si posizionano nelle prime due file assessori e consiglieri di maggioranza e minoranza di Castellanza, compreso l’ex Michele Palazzo, uno dei rivali più acerrimi di sempre della sindaca Cerini. E poi la vicepresidente della Provincia Valentina Verga e il consigliere regionale Giuseppe Licata. Più defilata, ma presente, anche l’europarlamentare bustocca Isabella Tovaglieri.

La madre di Mirella Cerini con il senatore Alessandro Alfieri

Le settanta fasce tricolori

La pattuglia dei sindaci – un centinaio in tutto – arrivati con la fascia tricolore e i gonfaloni, è la più nutrita e di impatto. Non ci sono solo i sindaci della Valle Olona, con cui Castellanza intesse da sempre fitti rapporti (Elisabetta Galli di Marnate, Marco Baroffio di Fagnano Olona, Vittorio Landoni di Gorla Minore, Pietro Zappamiglio di Gorla Maggiore, Giovanni Montano di Olgiate Olona, Roberto Saporiti di Solbiate Olona e Anna Pugliese di Cairate), ma anche fasce tricolori che vengono dall’altra parte della provincia, come Emilio Magni da Cazzago Brabbia, Irene Bellifemine da Malnate, Graziano Maffioli da Casale Litta. E ancora, i primi cittadini delle grandi città della provincia di Varese e dell’Altomilanese – Davide Galimberti da Varese, Emanuele Antonelli da Busto Arsizio (accompagnato dalla presidente del consiglio comunale Laura Rogora, dalla vicesindaco Manuela Maffioli, dagli assessori Maurizio Artusa e Salvatore Loschiavo e dal consigliere Max Rogora), Lorenzo Radice da Legnano, Andrea Cassani da Gallarate e Augusto Airoldi da Saronno. E anche gli ex sindaci di Castellanza, Livio Frigoli e Luigi Roveda, ma pure altri ex come Angelo Bellora (già presidente di Accam) e rappresentanti politici bipartisan, da Massimo Uboldi del M5S all’ex sindaco di Saronno Alessandro Fagioli per la Lega.

Autorità e associazioni

Tra le autorità non mancano i vertici della Liuc (il presidente Riccardo Comerio, il Rettore Federico Visconti e l’amministratore delegato Richard Arsan), di Confindustria Varese (il presidente Roberto Grassi, l’ex vicepresidente nazionale Giovanni Brugnoli, gli imprenditori Marino Vago e Tiziano Barea, il direttore generale Silvia Pagani e l’ex direttore Vittorio Gandini), ma anche drlla partecipata di Legnano Amga, e ancora la preside dell’Istituto Facchinetti Anna Bressan e i vertici di ACOF (Mauro e Cinzia Ghisellini). Nella navata dedicata alle associazioni ci sono in prima fila gli Alpini e i volontari della Protezione Civile, che hanno “scortato” Mirella Cerini in tante occasioni pubbliche. Dietro i rappresentanti del mondo del terzo settore con i loro labari e gonfaloni: la Lilt provinciale di Varese con il presidente Ivanoe Pellerin, i vari Lions Club della zona, i gruppi Alpini (con il capogruppo provinciale Franco Montalto), la Croce Rossa di Busto Arsizio, la Croce Bianca, e ancora Universiter, Istituto Comprensivo Manzoni, Panathlon Malpensa, Anpi Castellanza, Unitalsi, Protezione Civile di Olgiate Olona, Associazione Nazionale Caduti e Dispersi in Guerra, AVIS Busto Valle Olona, Acli. Ma tutta la società civile di Castellanza è presente in forze a dimostrare l’affetto per un sindaco che, come ha ricordato don Gianni Giudici, «era presente a ogni manifestazione, magari più di una la stessa giornata o la stessa sera». Difficile, per tanti di loro, trattenere le lacrime.

Le voci

«Un grande dispiacere» per il Prefetto Salvatore Pasquariello, che ricorda la sua prima visita a Castellanza proprio dal sindaco Cerini. «Morire con la fascia tricolore addosso è un simbolo» ribadisce il sindaco di Varese Davide Galimberti. «Un grande esempio – per il presidente della Provincia Marco Magrini, che è anche sindaco di Masciago Primo – la sua determinazione e caparbietà hanno lasciato un segno». Il consigliere regionale Giuseppe Licata (anch’egli già sindaco a Lozza) definisce «emozionante e significativa la partecipazione al funerale di tanti sindaci del territorio con la fascia tricolore. Una manifestazione di affetto e di stima da parte di moltissimi che Mirella merita tutta, per la persona che è stata e per il grandissimo impegno che ha messo a disposizione della sua amata Castellanza. Sono certo che non verrà dimenticata». Lo sanno bene i suoi colleghi in tricolore, come Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo: «Il suo sorriso accogliente ed al tempo stesso determinato lo porteremo sempre con noi. E sarà la nostra forza nei momenti “così così”».

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