Varese alla ricerca dei campioni di domani. Tutti i giovani sul taccuino

Varese basket giovani reclutamento

VARESE – Il venir meno del vincolo sportivo a partire dal 1 luglio ha, di fatto, aperto un mercato parallelo a quello della prima squadra. Un mercato a cui la Pallacanestro Varese guarda con attenzione per formare i campioni del domani, possibilmente in serie A. Stiamo parlando dei giovani talenti, alcuni dei quali saranno ospitati nella nuova foresteria ai Giardini Sospesi, mentre altri saranno reclutati direttamente sul territorio. Vediamo chi sono i giocatori sul taccuino.

In uscita dal settore giovanile

Alcuni protagonisti quest’anno del doppio campionato Under 19/serie B lasceranno il gruppo in cerca di destinazioni alternative. E’ il caso di Wei Lun Zhao e di Edoardo Bottelli, entrambi classe 2005. Per Zhao si aprono le porte del mercato internazionale grazie al suo talento e al suo sponsor personale, mentre Bottelli è alla ricerca di una borsa di studio in un College Usa. Qualora però rimanesse in Italia l’alternativa senior si chiama Legnano Knights: coach Paolo Piazza lo avrebbe cercato in prima persona per un ruolo nella squadra di serie B Nazionale. Altri “eroi” delle Finali Nazionali Under 19 (Mana, Golino, Carità, Bortoli e Tapparo, che è l’unico del gruppo che non sarà più under) stanno provando per società del territorio a cui Varese Basketball vorrebbe indirizzarli, fermo restando che quando cesserà il vincolo tutti saranno liberi di decidere in autonomia il proprio destino. Per Elisee Assui, invece, il futuro si chiama serie A, se Luis Scola (che lo adora) riuscirà a convincerlo: per farlo gli è stato proposto un contratto pluriennale e un utilizzo che ne valorizzi il talento.

La nuova serie B

I giovani (più Blair e Kouassi) che decideranno di rimanere a Varese formeranno il nuovo super gruppo Under 19/serie B, integrato dagli Under 17 in procinto di affrontare le Finali Nazionali di categoria. Quindi un robusto restyling all’interno della squadra, con i vari Prato, Turconi, Scola, Avvinti, Moranzoni, Risi, Bergamin che saliranno di livello e di impiego nella categoria giovanile d’elite e nel campionato senior.

I giovani talenti (non solo per Varese)

L’avventura alle Finali Nazionali Under 19 e la qualificazione ad Agropoli degli Under 17 ha ovviamente acceso la luce dei riflettori sui Roosters. I quali, alla luce della cessazione del vincolo, sono giovani talenti per Varese e non solo. Non è un mistero che un ruolo preponderante in questo nuovo “mercato” under lo avranno gli agenti. Così come non è un mistero che alcuni dei gioiellini di Varese siano stati più volte visionati in tribuna da addetti ai lavori anche al di fuori della città giardino (Prato, Turconi e Bergamin su tutti). Quindi il primo obiettivo della società sarà convincere i ragazzi della bontà del progetto di Varese e trattenere chi già c’è. La cessazione del vincolo sportivo è “tana, libera tutti”, ma la bontà delle idee è più forte di qualsiasi tesseramento.

I talenti stranieri sul taccuino

Il primo nome in agenda è quello di Robert Kangur, guardia estone classe 2009, figlio dell’indimenticato capitano Kristjan, che ha già fatto innamorare staff e compagni durante il torneo di Ferrara che si è disputato a Pasqua. Personalità e leadership ne ha in quantità industriale (non si esordisce a caso a 14 anni in un massimo campionato, quello estone) e il ritorno a Varese è auspicato dai suoi ex compagni del minibasket. La società ci sta pensando, anche se il target preferito per la foresteria sarebbe quello dei lunghi. Un altro nome importante è quello di Lautaro Basualdo: giocatore dell’Atletico San Jorge, classe 2010, a gennaio aveva già provato al Baskonia e ha esordito nella Nazionale argentina Under 15 con i coach Mariano Marcos e Karina Rodriguez.

Gli stranieri di formazione italiana

Tanti sono i nomi proposti dagli agenti. Due quelli già d’attualità. Il primo è Mahamadou Doucourè, protagonista assoluto in Under 17 con il progetto Next Step Basket Rapallo. Il secondo, come rivelato dal collega Alessandro Burin di Varese Sport, in realtà si starebbe già allenando al Campus ed è Cheick Sissoko: lunghissimo prospetto (211 centimetri), classe 2007, proveniente dall’Under 17 della Blu Orobica Bergamo allenata da Marco Albanesi, dotato di un gran fisico e di piedi mobili, a Varese sarebbe atteso da un processo di maturazione personale oltre che tecnico.

I talenti made in Varese

Luis Scola ha parlato nell’incontro con i giornalisti di “reclutamento innanzitutto territoriale”. E allora se parliamo di talenti della zona, il primo nome sul taccuino è quello di Pietro Cucco, 2010 del BasketBall Gallarate, figlio di quel Matteo (classe 1976) che giocò nel vivaio varesino. Sulle tracce di Cucco c’è già mezza Italia (Milano in primis), ma grazie alla vicinanza e all’ottimo rapporto tra le due società (il presidente di Gallarate è Thomas Valentino, co-finanziatore del progetto Roosters) a Varese contano di indirizzare Cucco junior (che proverà nei prossimi giorni al Campus e che parteciperà con il BBG al Memorial Gianni Asti) in maglia Varese Basketball. Ma Gallarate non è solo Cucco: anche la guardia Alessio Paparella (2007) è un prospetto decisamente interessante. E in ottica territoriale come non considerare i gioiellini Under 17 dell’Academy? Su tutti c’è Federico Bottelli, classe 2008, fratello di Edoardo e nipote di Andrea (ala classe 1973, che esordì in serie A con la generazione di Andrea Meneghin e Mariolino Di Sabato). Federico è forse il miglior talento puro made in Varese: protagonista dello scudetto Under 15 della Academy di Gardini a Pescara, ha talento e fisicità per recitare un ruolo da protagonista e, come riportato da Prealpina, è stimato dal coach in pectore Herman Mandole. Per rimanere alla Academy ci sono i due lunghissimi camerunensi Amadou Seini (classe 2007) e Ronny Ewanke (classe 2008): il primo protagonista tra Under 19 e serie C, mentre il secondo sarà in vetrina alle Finali Nazionali Under 17 dopo essere stato uno degli uomini scudetto Under 15 a Pescara (18 punti, 24 rimbalzi e 7 stoppate nella finale contro il Progetto Giovani Cantù). Due giocatori e due prospetti fisici che non passano inosservati. E infatti non sono passati inosservati. Le esperienze in serie C e nella Varese School Cup li hanno fatti conoscere al pubblico cestofilo locale meno avvezzo ai campionati giovanili.

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