Saronno, cure pietose o omicidi? La difesa Cazzaniga chiede una nuova perizia

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SARONNO – Una nuova perizia redatta da un esperto super partes nella vicenda: nuovo colpo di scena nel caso Angeli e Demoni. E’ questa la richiesta avanzata nelle ultime ore dalla difesa di Leonardo Cazzaniga nell’inchiesta “Angeli e Demoni” che lo vede accusato in prima persona di 15 omicidi volontari, tra morti in ambito familiare (3) e in corsia (12). Ennio Buffoli, difensore dell’ex vice primario del Pronto Soccorso di Saronno, ha fatto nella mattinata di oggi, venerdì 3 maggio, la propria richiesta al presidente della Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio Renata Peragallo: «Chiediamo – ha detto Buffoli – che un esperto terzo ci dica se si trattava di persone terminali oppure no. Le conclusioni del pubblico ministero e le nostre sono diametralmente opposte, sia sulle condizioni di terminalità dei pazienti, perchè loro dicono che potevano sopravvivere per un certo tempo, mentre i nostri dicono che erano terminali, e sulla somministrazione di cure palliative».

La procura chiede il rigetto della richiesta

Pubblica accusa e difesa, con i loro consulenti, hanno espresso posizioni lontane le une dalle altre. Per questo motivo la difesa dell’imputato ha chiesto un terzo parere. La procura di Busto Arsizio, rappresentata in aula dal procuratore capo, Gianluigi Fontana, ha chiesto alla corte che la proposta della difesa venga rigettata. Su questo aspetto il giudice si pronuncerà lunedì 6 maggio alla ripresa dei lavori. «In questo processo – ha spiegato Fontana – i dati e le valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche o artistiche sono state già acquisite con l’esame dei consulenti del pm, del responsabile civile e del difensore Cazzaniga. La Cassazione è costante nell’affermare che in tema di istruzione dibattimentale, il giudice può legittimamente desumere elementi di prova dall’esame del consulente tecnico di cui le parti abbiano chiesto e ottenuto l’ammissione, senza necessità di dover disporre apposita perizia se, con adeguata e logica motivazione, dimostri che essa non sia indispensabile». E ancora: «Sussistono – ha aggiunto il procuratore – sicuramente tra le parti controversie di fatto, con particolare riguardo alla valutazione dei verbali di Pronto Soccorso, in tema di tempi e modalità di somministrazione dei farmaci, ma la soluzione delle controversie va ricercata con elementi di fatto (intercettazioni, esami degli imputati, esame dei testimoni). Sottolineo infine che sono state già svolte due perizie collegiali con incidente probatorio per i casi di Luciano Guerra e Domenico Brasca. In questi due casi mancavano le indicazioni dei verbali di pronto soccorso ma i periti sono giunti ad affermare il nesso di causalità tra la somministrazione dei farmaci e la morte dei due soggetti».

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